La Nuova Sardegna

Nuoro

Sindia, rivolta contro le bollette Tari

di Sandro Biccai
Sindia, rivolta contro le bollette Tari

Commercianti e artigiani davanti al Comune per la mancata riduzione delle tasse

25 ottobre 2020
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SINDIA. Sono una trentina gli operatori economici di Sindia che hanno deciso di riportare le bollette Tari in comune lamentando «la mancata riduzione delle imposte comunali per le attività maggiormente danneggiate dalla chiusura forzata della scorsa primavera e la mancata attivazione di un bando per l’assegnazione di risorse alle attività imprenditoriali, così come promesso a giugno dagli amministratori riuniti in consiglio comunale». Davanti al municipio di corso Umberto, commercianti ed artigiani hanno sottolineato come «a distanza di quattro mesi, e con lo spettro di una nuova chiusura, il comune nulla abbia fatto per venirci incontro. Al contrario, ci troviamo di fronte ad un aumento delle tariffe Tari che va a colpire quelle attività rimaste chiuse per più tempo e che per due mesi non hanno usufruito del servizio di raccolta dei rifiuti. Non capiamo le logiche che hanno ispirato queste scelte e che ci hanno costretti a compiere un gesto che mai avremmo voluto fare: restituire i bollettini di pagamento della Tari». Gabriele Pisanu, rappresentante zonale di Confesercenti, ha aggiunto: «Fin da subito, gli imprenditori di Sindia hanno chiesto all’amministrazione comunale di intervenire e di aiutare le attività in difficoltà. Nonostante le promesse fatte in consiglio, e a differenza di quanto successo in altri comuni della zona, ad oggi non è stato deciso nulla di concreto. Gli operatori economici del paese si sentono ignorati e soli, e sempre più angosciati dall’ipotesi di nuove chiusure».

Tra gli operatori che hanno consegnato le bollette Tari anche Serenella Salis, titolare dell’agriturismo Il cardoncello: «Le bollette Tari rappresentano l’ennesima mazzata di un anno terribile. Nel mio caso, ma la situazione è analoga per altri colleghi, dovrei pagare il triplo rispetto al 2019, mi sembra assurdo». Commercianti e artigiani sperano ora in una pronta risposta dell’amministrazione civica: «Dobbiamo capire i motivi alla base di questi aumenti inattesi e del mancato sostegno economico».

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