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Covid, a Nuoro ospedale da campo al via ma c'è già un problema: il personale non basta

Valeria Gianoglio
Covid, a Nuoro ospedale da campo al via ma c'è già un problema: il personale non basta

Ventun mezzi e trenta volontari al lavoro nei parcheggi vicino alla hall. Il sindacato denuncia: «L’organico è insufficiente». Sinora 51 ricoverati Covid

28 ottobre 2020
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NUORO. Poco prima delle 13 di ieri, sotto le raffiche del maestrale, i 21 mezzi e i trenta operatori che da Cagliari hanno attraversato mezza Sardegna di buon mattino, superano le sbarre all’ingresso principale del San Francesco, percorrono qualche metro e si fermano, con il loro pesante carico, su una parte già delimitata dell’ampio piazzale dei parcheggi. Il primo ospedale da campo dell’isola, messo su dalla Croce rossa regionale e dalla Protezione civile, per ora è una distesa di ferri, tendoni, tubi, cavi e materiale di vario genere che entro i prossimi cinque giorni, grazie al lavoro generoso di un piccolo esercito di operatori e volontari, dovrà trasformarsi in una tensostruttura vera e propria in grado di accogliere al suo interno venti pazienti Covid. Perché il San Francesco sta letteralmente scoppiando e non si quanto tempo ancora potrà reggere con l’attuale organico di medici, infermieri e Oss.

Per il momento, stando agli ultimi dati a disposizione, i pazienti Covid sono distribuiti su tre piani e due reparti: quello di Malattie infettive e quello di Rianimazione. Trenta pazienti sono ricoverati al decimo piano, dodici pazienti al terzo piano, ovvero nell’ex Pediatria, mentre i pazienti più gravi, intubati in terapia intensiva, sono nel reparto di Rianimazione. Finora questi ultimi sono nove. In totale, fino a questo momento, i pazienti Covid al San Francesco sono 51. Ma in base alla delibera della Regione che ha riorganizzato “le attività assistenziali ospedaliere e territoriali” in funzione dell’emergenza Covid, a Nuoro si dovrebbe arrivare a un totale di 81 pazienti Covid: più di una ventina, rispetto agli attuali 51, dunque, verranno accolti dall’ospedale da campo, e alcuni altri verranno distribuiti tra i reparti Covid già esistenti.

Chi gestirà questi 81 pazienti? Sia il Nursind, sia il consigliere regionale Leu, Daniele Cocco, la vedono allo stesso modo e lo denunciano da tempo: il personale all’ospedale San Francesco non era sufficiente già con i numeri attuali, e nonostante qualche piccolo rinforzo arrivato nelle ultime ore e dopo tante proteste, figurarsi se dovessero aumentare i pazienti affetti da Covid. Ma in attesa che arrivino i medici, gli infermieri e gli Oss che servirebbero per gestire l’emergenza, al San Francesco, nel piazzale dei parcheggi, i lavori per montare e allestire il primo ospedale da campo dell’intera isola sono appena cominciati. Sin dalla tarda mattinata di ieri ci stanno lavorando quindici operatori della Croce rossa regionale, coordinati dal presidente Sergio Piredda, il corpo militare della stessa Croce rossa, quindici operatori della Protezione civile, insieme alle sue propaggini locali, e a diverse associazioni di volontari: il Vab Nuoro, il Vab di Sinnai, la Protezione civile di Ottana, la Prociv Arci di Orune, la Protezione civile di Sorgono, la Protezione civile nuorese.

Tra i tanti mezzi coinvolti ieri mattina e arrivati a Nuoro c’è anche un mega Tir prestato dalla Croce rossa della Lombardia. E poi tre trattori con semi-rimorchio, quattro autocarri, tre mezzi di movimentazione terra, un’autogru, un ambulanza della Croce rossa, una del soccorso Iglesias, otto pick-up, e tre blocchi destinati ai bagni messi a disposizione dall’Anpas e dall’associazione volontari Protezione civile di Gadoni.

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