La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Ailun inventa il box per le broncoscopie sicure

di Valeria Gianoglio
L’Ailun inventa il box per le broncoscopie sicure

L’idea dei tecnici e dello staff del laboratorio di simulazione medica Simannu «Evita il diffondersi dell’aerosol». Il prototipo alla Pneumologia dello Zonchello

05 novembre 2020
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NUORO. Il primo modello lo hanno prodotto in India, ma nei laboratori nuoresi di via Pasquale Paoli 2, si sono voluti spingere oltre e progettarne una versione avanzata, leggera e maneggevole, e dotata di aperture strategiche, che consentano le manovre di lavoro ma che siano allo stesso tempo a prova di particelle aeree e potenziali vettori di contagio. A vederlo, sembra una semplice scatola in plexiglass che si può sistemare al di sopra di una testa e di un corpo in posizione supina, ma in realtà è qualcosa che i medici di Pneuomologia e gli esperti di problemi respiratori chiedevano da tempo: un sistema che servisse a proteggere il personale sanitario nel mezzo di un esame delicato come una broncoscopia. Un esame durante il quale, spesso, i pazienti non riescono a trattenere colpi di tosse e il rilascio di liquidi e particelle aeree dell’apparato respiratorio. Tutti potenziali vettori di contagio, tanto più in epoca di Covid 19.

Non c’è voluto nemmeno troppo tempo, in fondo, insieme a un team di lavoro affiatato, e ad alcuni macchinari sofisticati, ma alla fine l’Ailun nuorese, l’associazione per la libera università nuorese, e le sue propaggini – il laboratorio di simulazione medica Simannu, e il Fab-lab Make in Nuoro in convenzione con la Camera di Commercio – lo ha prodotto. «È un box di protezione per le broncoscopie – spiega il tecnico del Simannu, e progettista del prototipo, Paolo Ledda – l’idea, o meglio, la sollecitazione, ci è arrivata tempo fa da un medico di Pneumologia dell’ospedale Zonchello, così abbiamo deciso di progettare e produrre qualcosa che potesse essere loro utile».

Ed è così che nelle ultime settimane, i laboratori dell’Ailun-Simannu – con i responsabili scientifici Gavina Porcu e Michele Loi, i tecnici Paolo Ledda e Giuseppe Mignemi, i macchinari e la stampante 3D del fab-lab Make in Nuoro coordinato da Alessandro Lutzu, ospitati sempre nella sede dell’Ailun, insieme al tecnico informatico Francesco Maxia, e alla segreteria composta da Irma Nieddu, Pierina Floris e Alessandra Camedo – hanno prodotto il primo box di protezione per le broncoscopie pensato, ideato e confezionato in Italia. E il secondo, nel mondo, dopo il modello indiano del quale, tuttavia, rappresenta una versione più avanzata e adatta alle esigenze di chi lavora nei reparti di Pneumologia. «Abbiamo riprogettato le aperture laterali, in particolare – spiega ancora il tecnico Paolo Ledda – e quella fatta ad hoc per poter infilare il broncoscopio. Nel modello indiano queste possibilità non c’erano, ma esistevano solo le aperture dove infilare le mani con i guanti. Questo modello, invece, agevola molto il lavoro del personale che svolge questo tipo di esame e rende tutta l’operazione più sicura». Il prototipo del box, in plexiglass e Pla, un polimero derivato dal grano, e realizzato grazie al laser e a una stampante 3D, lo stanno testando proprio in questi giorni nel reparto di Pneumologia dello Zonchello. E a quanto pare il test sta funzionando alla grande, e conquistando tanti consensi. Non a caso, dagli ospedali di Sassari, sono arrivate nuove richieste per avere il box. E i laboratori dell’Ailun si stanno preparando per produrre altri modelli da spedire all’occorrenza nei reparti che lo richiederanno. Per il momento, il test migliore, è stato il silenzioso assenso del mitico Bobore. L’eroico e stoico manichino super-sofisticato che da anni accompagna e sperimenta ogni nuova avventura medico-scientifica dell’Ailun.

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