La Nuova Sardegna

Nuoro

Il costume sardo è un dolce da gustare

di Mauro Piredda
Il costume sardo è un dolce da gustare

Le creazioni di Graziella Frau, “mastra durchera” di Siniscola, a base di pompìa 

07 novembre 2020
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SINISCOLA. In principio era una semplice prova tecnica, quella di Graziella Frau, “mastra durchera” di Siniscola. Una prova messa in pratica non appena il terribile virus le ha consentito di potersi applicare all’idea balenatale in quei giorni. Così, da una torta di mandorla ricoperta da una commestibile camicia di costume sardo, pian piano Graziella ha sviluppato una vera e propria collezione di abiti della tradizione sui suoi modellini. Abiti anch’essi commestibili, chiaramente. In essi tutte le fantasie di chi gli abiti veri e propri li confeziona: plissettature, bottoni, gioielli, scialli, copricapi, gonne e corpetti.

Gli ingredienti? Mandorle, pompia, zucchero, pane per poi realizzare farciture e pizzi di ghiaccia reale. Anche i colori richiamano la tradizione dei costumi sardi. «Ho fatto tutto da sola e ripeto – spiega Graziella –, nessuno me l’ha insegnato». Lei invece insegna, e fino a poco tempo fa organizzava i corsi con numerose allieve provenienti da diverse zone della Sardegna, anche spostandosi altrove per condividere la sua passione, per non tenersela chiusa in casa o nel suo laboratorio di via Conteddu che prende il nome da un’altra sua creatura, “I preziosi di Graziella”, appunto.

«Sos Pretziosos, come li chiamava mia nonna, sono dolci caratterizzati dall’utilizzo della pompìa. Ispirandomi proprio a mia nonna, dopo una lunga serie di tentativi, nel 2004 riuscii finalmente a creare la sua “farcia alla pompia”. La decorazione dei preziosi viene eseguita predominantemente a mano, alcuni degli strumenti utilizzati per il decoro includono pinzette, forbici, coltellino sardo, piccolo pintapane e varie rotiglie di ottone. Per decorare un prezioso sono necessari circa 15 minuti».

Ora si guarda al futuro. Anche se non nell’immediato. «La pasticceria “I preziosi di Graziella” – conclude la “mastra durchera” – rimarrà chiusa sino al prossimo anno perché dovrò riprendermi del tutto da questo brutto colpo. Prima di tutto vengono la salute e la mia famiglia. Insieme ci riprenderemo da questo virus maledetto e poi ci dedicheremo a cose decisamente più dolci».



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