La Nuova Sardegna

Nuoro

macomer, i consigli della psicologa 

«I nostri bambini vanno rassicurati meglio evitare le news sul Covid»

di Alessandra Porcu
«I nostri bambini vanno rassicurati meglio evitare le news sul Covid»

MACOMER. Per comprendere le ripercussioni che la pandemia sta avendo sui più piccoli bisogna evitare le generalizzazioni. «È necessario tener conto di numerose variabili che si intersecano tra loro e...

12 novembre 2020
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MACOMER. Per comprendere le ripercussioni che la pandemia sta avendo sui più piccoli bisogna evitare le generalizzazioni. «È necessario tener conto di numerose variabili che si intersecano tra loro e che condizionano risposte individuali nel fronteggiare eventi stressanti e destabilizzanti come quello che tutti noi stiamo attraversando», spiega la psicologa Teresa Bonu. «I bambini della fascia di età prescolare reagiscono in modo differente rispetto ai preadolescenti. Va da sé che un piccolo di 3 anni – specifica la psicoterapeuta –, non possiede le risorse cognitive di uno di 8, così come quest’ultimo non ha il livello di astrazione e riflessione di un ragazzo di 14 o 16 anni». Vanno, poi, evidenziate le condizioni che hanno preceduto l’emergenza sanitaria: stato di salute psicofisica, clima familiare e socio-economico di appartenenza e soprattutto risposta psicologica all’evento espressa dai genitori. «Se le mamme e i papà tendono a usare toni allarmistici, trasmetteranno ai figli ansia e preoccupazione. Se invece sono in grado di contenere le emozioni spiacevoli e di dialogare serenamente con i bimbi, questi ultimi si sentiranno protetti. Faranno proprio il “senso di sicurezza”. In questi mesi ho potuto riscontrare il disagio psicologico negli alunni delle scuole primarie e secondarie ma anche negli studenti delle superiori. Per alcuni è stato difficile interfacciarsi con la didattica a distanza – sottolinea Teresa Bonu –. Per altri è stato complicato rinunciare allo sport o al gioco all’aria aperta. Molti hanno sperimentato la paura di perdere i propri cari. Le dirette conseguenze sono state disturbi del sonno, aumento o perdita dell’appetito e regressione nei comportamenti. Tanti bimbi chiedono di essere imboccati a tavola. C’è chi è tornato a dormire con i genitori e a fare la pipì a letto. Numerosi quelli che, in età scolare, hanno cominciato a parlare come i bambini piccoli». Negli adolescenti, ritenuta la fascia più a rischio, le restrizioni anti Covid hanno sortito effetti da non sottovalutare. Crisi d’ansia, attacchi di panico, stati depressivi, conflitto col cibo, episodi di autolesionismo. «Il dialogo, l’ascolto e l’interazione – suggerisce la psicoterapeuta –, sono strumenti indispensabili per fronteggiare in modo funzionale le avversità. La quotidianità è cambiata. Può essere utile creare nuovi rituali di vicinanza con le persone care. Sarebbe meglio evitare di seguire continuamente programmi tv o leggere notizie che parlano del Covid. In questi mesi – conclude Teresa Bonu –, si è parlato molto di trauma e poco di resilienza. Allarmismo e paura non consentono alle persone di trovare le proprie risorse e di adattarsi al cambiamento. È importante riuscire a elaborare con lucidità gli accadimenti mettendo in atto risposte protettive prudenti volte, però, alla continuità della propria vita».



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