La Nuova Sardegna

Nuoro

IL SAN FRANCESCO 

Mustaro (Cisl): attivare subito l’ospedale da campo

di Francesco Pirisi
Mustaro (Cisl): attivare subito l’ospedale da campo

NUORO. «Chiediamo che si dia vita, senza indugi, all’ospedale da campo, dotandolo del personale specializzato necessario». La sollecitazione arriva dal segretario territoriale della Cisl Funzione...

13 novembre 2020
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NUORO. «Chiediamo che si dia vita, senza indugi, all’ospedale da campo, dotandolo del personale specializzato necessario». La sollecitazione arriva dal segretario territoriale della Cisl Funzione pubblica, Giorgio Mustaro, con l’intento di fare funzionare il reparto Covid-19 allestito nel piazzale del “San Francesco”, all’interno di una tensostruttura. Il presidio mobile aggiunge 20 posti letto di terapia intensiva e subintensiva a quelli interni all’ospedale, dove sin dall’inverno è stato allestito un reparto isolato per le persone contagiate dal coronavirus. Ma a quasi due settimane dal suo montaggio, l’ospedale da campo non è decollato, per carenza di personale: «Tutto ciò accade – denuncia Mustaro – mentre la situazione della sanità nuorese presenta numeri preoccupanti e un’escalation pandemica incontrollabile». Il coordinatore di categoria della Cisl rimarca che quello in atto è solo l’ultimo ritardo nell’entrata in funzione del reparto aggiuntivo per la cura dei pazienti affetti da Covid-19: «L’ospedale mobile da campo – ricorda Mustaro – è stato presentato il 17 maggio a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa dalla Regione, Protezione civile regionale e Croce Rossa sarda, con la promessa che di lì a poco sarebbe stato montato a Nuoro. Ma poi – aggiunge – sono passati sei mesi perché la struttura d’eccellenza, rimasta inutilizzata in uno dei padiglioni della Fiera di Cagliari, venisse trasferita nello spiazzo del “San Francesco”. Altra conferenza stampa, altra sfilata di assessori, direttori generali, manager. Ma, in concreto, nessun risultato». Data la premessa, l’invito a fare presto: «Sino ad ora – incalza Mustaro – abbiamo evitato di esprimere giudizi e commenti. Ma il tempo trascorso ci sembra sufficiente per sollevare il problema e affermare che l’emergenza Covid non giustifica ritardi sia nelle scelte, sia nelle decisioni». La tensostruttura collocata su uno dei lati dell’ospedale occupa 300 metri quadrati. Due i moduli, con un’area per l’accettazione e una per la degenza.

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