La Nuova Sardegna

Nuoro

la lettera di 17 aziende 

«Noi imprenditori del territorio non siamo mai stati consultati»

«Noi imprenditori del territorio non siamo mai stati consultati»

DORGALI. Noleggiatori e operatori del trasporto nautico che fanno riferimento al porto di Cala Gonone contestano l’amministrazione di Dorgali, l’Ispra, con una lunga lettera firmata da 17 attività...

13 novembre 2020
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DORGALI. Noleggiatori e operatori del trasporto nautico che fanno riferimento al porto di Cala Gonone contestano l’amministrazione di Dorgali, l’Ispra, con una lunga lettera firmata da 17 attività del settore. «Ci troviamo costretti a scrivere questa comunicazione sulla nascente Amp di Dorgali e Orosei in quanto riteniamo che non sia stato adeguato il coinvolgimento che l’amministrazione e l’Ispra hanno dedicato a noi operatori, i cosiddetti “portatori di interessi” che evidentemente poco interessano – aggiungono – tralasciando la polemica sul mancato coinvolgimento e sulle modalità di selezione degli operatori da coinvolgere che sono alquanto poco chiare, ne è la prova il fatto - contestano- che quasi nessuno è stato alla fine coinvolto, ascoltato e consultato».

Gli operatori spiegano di essere tutti cittadini di Dorgali e, precisano, «tutti amiamo il nostro territorio, tutti vogliamo tutelarlo e noi più degli altri perché è grazie a questo bene prezioso che lavoriamo; un lavoro che abbiamo faticosamente e seriamente costruito, con impegno e investimenti. Questo per chiarire che non siamo dei divoratori di natura, riteniamo di essere noi i primi guardiani del nostro territorio e lo dimostriamo con azioni volontarie di controllo quotidiano sui nostri stessi clienti. Da anni si parla di Amp e da anni cerchiamo di capire faticosamente di cosa si tratta e quale sarà la nostra sorte. Qualche anno fa –si legge ancora nella lettera – venne un signore a presentare il modello Tavolara, ci disse che lì il turismo era cresciuto del 75 per cento in due anni e che erano tutti contenti! Noi ascoltammo e riflettemmo e qualcuno provò a obiettare che a Tavolara c’erano solo due barche da traffico che operavano e un pugno di gommoni, mentre qui la situazione era ben diversa per cui chiedemmo nuovamente quali sarebbero state le nostre sorti. Nessuno rispose, ci lasciarono ribadendo che lì le cose erano migliorate anche per gli operatori ma, al contrario, da ciò che ci riportano tanti colleghi che operano nelle Amp, purtroppo non è così. I colleghi ci raccontano di tanta burocrazia, tanti balzelli, poca reale protezione del territorio e tanti furbetti che come sempre si approfittano del carrozzone». Da allora, secondo i 17 operatori del trasporto marittimo, non si era più saputo nulla, fino a oggi, quando l’amministrazione ci comunica di aver approvato in Consiglio la proposta di zonazione e di regolamentazione generale delle aree e che abbiamo 10 giorni per fare eventuali obiezioni. Be questi 10 giorni sono passati, ma abbiamo dovuto dedicare il tempo necessario (in tempi difficili di covid) per vederci, sentirci e parlarne. Ciò che emerge è un totale distacco tra l’amministrazione e noi operatori. Proviamo a spiegare alcune cose: noi operiamo in un contesto già molto complicato, in un golfo in cui operano almeno sei marine con ingente traffico turistico, diviso tra le competenze di due compartimenti marittimi che legiferano in modo diverso, amministrato da tre comuni che non dialogano tra loro, già soggetto a vincoli ancora in essere dovuti ad anacronistiche leggi regionali». (n.mugg.)

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