La Nuova Sardegna

Nuoro

Palestre chiuse, è l’ora del fitness in piazze e parchi

di Stefania Vatieri
Palestre chiuse, è l’ora del fitness in piazze e parchi

Sempre più numerose le attività sportive svolte all’aperto Molto diffuse anche le lezioni sulle piattaforme digitali

13 novembre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Lezioni su skype o zoom, collegandosi da casa con il personal trainer per continuare ad allenarsi. Servizi outdoor negli spazi pubblici cittadini dove la parola d’ordine resta comunque una: resilienza. Ma sopratutto resistenza, di quanti dell’attività fisica hanno fatto una passione, uno stile di vita irrinunciabile refrattario persino alle severe regole volute dal Dpcm firmato Conte. È l’esercito del wellness che dice no allo stop dell’attività fisica e scende in piazza per riconvertire gli spazi pubblici in palestre all’aperto.

«Ogni giorno scelgo uno spazio diverso in base all’attività che voglio svolgere – racconta Laura Stocchi, istruttrice della palestra Kinesis –. Da piazza Sebastiano Satta, al piazzale della chiesa di Santa Maria della Neve fino ad arrivare alla Solitudine, ogni luogo della città è perfetto per svolgere attività, l’importante è non arrendersi mai». Il rispetto delle regole è assoluto: fitness sì ma avendo cura di rispettare distanziamento e facendo indossare la mascherina in caso di necessità. «Fuori mettiamo in pratica ciò che già facevamo all’interno delle nostre palestre, dove le regole venivano rispettate in maniera direi maniacale – sottolinea l’istruttrice –. Naturalmente questa chiusura non ci voleva e le motivazioni sono tante – dice amareggiata Laura Stocchi –. Sta di fatto che noi nonostante tutto non ci fermiamo e proseguiamo con le lezioni in esterna e dentro casa collegati in video call, con la speranza di poter vedere presto aperte le porte delle nostre attività. Nel frattempo andiamo avanti in questo modo»

La gente ormai ha imparato ad adattarsi e allenarsi online, spiega Federica Lapia, titolare della palestra Gifit studio, realtà nuorese che si occupa di allenamento funzionale, e che adesso concentra tutto sul “lavoro nei parchi e online”, avendo cura di rispettare tutte le regole. «Le persone ora più che mai hanno bisogno di muoversi, di scaricare le tensioni sopratutto in questo momento di stasi per tutti – aggiunge Federica Lapia –. Dal primo lockdown non ci siamo mai fermati e ancora oggi proseguono le lezioni via device digitali per le persone che non possono e non vogliono frequentare fuori dalla palestra – dice –. In tanti dopo aver visto le nostre lezioni all’aperto hanno deciso di unirsi al gruppo, sempre molto ristretto, e iniziare a fare un po’ di attività fisica».

La formula per resistere, dunque, è un mix di lavoro in esterna e lezioni a distanza, con la speranza che l’arrivo delle temperature più rigide non segni un declino anche di questo fenomeno. Un inno allo sport, vero e unico antidoto contro la sedentarietà, anticamera di una serie di patologie che possono cronicizzarsi nel tempo, come sottolinea Francesca Nonne, istruttrice fitness a Fonni e in numerosi paesi della provincia nuorese, che punta il dito contro «un Governo che concepisce le palestre come fabbriche di corpi perfetti e non di benessere fisico e mentale», dice Francesca Nonne. «Ma anche in questa fase ci si deve organizzare e muoversi lo stesso. E sia chiaro che non c’è nessuna emergenza epidemiologica attorno al mondo delle palestre», tiene a ribadire. «Fin dal primo giorno di chiusura ho bombardato i social con messaggi dove chiedevo alle persone di non fermarsi, di continuare a muoversi perché la sedentarietà è l’anticamera della malattia – racconta Francesca Nonne – . Sembra che il messaggio abbia funzionato: ogni giorno sono tante le persone che si uniscono a noi nelle varie lezioni che svolgono negli spazi che ci sono stati messi a disposizione dal Comune di Fonni».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

La classifica

Parlamentari “assenteisti”, nella top 15 ci sono i sardi Meloni, Licheri e Cappellacci

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative