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Nuoro

Consorzio industriale senza guida, l’appello gli imprenditori

Consorzio industriale senza guida, l’appello gli imprenditori

TORTOLÌ. «Il Consorzio industriale provinciale dell’Ogliastra è in stato comatoso, chiedo gentilmente che il presidente Solinas e le parti governative dell’Ogliastra intervengano per sanare questa...

14 novembre 2020
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TORTOLÌ. «Il Consorzio industriale provinciale dell’Ogliastra è in stato comatoso, chiedo gentilmente che il presidente Solinas e le parti governative dell’Ogliastra intervengano per sanare questa situazione non più tollerabile». A parlare è l’imprenditore Attilio Piras, decano dell’area industriale. «La zona di Baccasara – prosegue Piras – vale 500 profumate buste paga, più altre 300 delle aziende dislocate in tutto il territorio. È un vero peccato lasciare in stato di abbandono una zona così importante per l’economia ogliastrina quando ci sono tutti i presupposti perché la zona venga governata e supportata dagli enti preposti: Regione, Provincia e Comuni direttamente interessati». A parere dell’imprenditore la zona industriale, se governata nel modo giusto, «non ha nessun problema a sopravvivere e a pensare ad un futuro roseo; affinché tutto ciò avvenga è necessario ripristinare al più presto la presidenza, quindi il governo del Consorzio (il cda) per mettere in atto tutte le soluzioni per il risanamento».

Piras ricorda che tra gli interventi più urgenti c’è la sistemazione dello scalo marittimo di Arbatax e delle le strutture portuali. Fra questi, si deve portare a termine l’acquisto di un Travel lift da 800 tonnellate (ve ne sono già due, da 60 e 150 tonnellate) «che porterebbe il porto a essere punto di riferimento per il rimessaggio e altri interventi dei grandi scafi nel Mediterraneo». Piras spiega ancora che si dovrà ritrattare la quota del pagamento dei reflui da parte di Abbanoa al Consorzio «visto che l’ente non paga il prezzo adeguato e non salda regolarmente le fatture». L’imprenditore chiede che venga realizzata la piattaforma rifiuti e venga «rimesso a posto l’ufficio tecnico consortile, che oggi è affidato d un tecnico che da solo si trova a svolgere tutto il lavoro, facendo quello che gli è possibile». Infine, rimarca Piras, che il l Consorzio industriale può beneficiare di contributi europei «che potrebbero garantire ossigeno per risvegliare un’economia precaria». (l.cu.)



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