La Nuova Sardegna

Nuoro

Dalle sebadas alle lumache trionfa lo street food sardo

di Valeria Gianoglio
Dalle sebadas alle lumache trionfa lo street food sardo

Il successo del cibo da asporto a km zero proposto in piazza dalla Coldiretti «All’aperto possiamo far lavorare le aziende anche in tempi di restrizioni»

15 novembre 2020
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NUORO. I cardoncelli arrivano dritti dalla fattoria sociale di Dorgali di Alessandro Fancello. La semola sarda, perfetta per le impanature più croccanti, la fornisce Valentino Tangianu di Lotzorai. Il pesce, e in particolare le triglie, i calamari e le seppie che tanto piacciono ai nuoresi, li porta Massimo Milia da Cagliari. Mentre le lumache, già pronte e con il sughetto piccante quel tanto che basta, non hanno fatto molta strada in più: in piazza Vittorio Emanuele, ieri mattina, le ha portate Gianni Barroccu che insieme al collega Giampiero Salis le alleva nelle campagne alla periferia di Nuoro nell’azienda Krokka. È il trionfo del cibo di strada, dello street food, quello che va in scena ieri tra i banchetti del mercato di Campagna amica della Coldiretti. Una versione speciale delle bancarelle dell’agroalimentare dedicata al cibo take-away, del “prendi e porta a casa già a cotto”, ma a km zero e cotto nell’olio bollente prodotto in provincia di Nuoro. A fornirlo, grazie a una mega friggitrice e alla materia prima che arriva dai produttori locali sistemati per l’occasione nelle vicinanze, è il camioncino dell’azienda “Sebada on the road” ingaggiata dalla Coldiretti per friggere ogni ben di Dio per tutta la mattina e proporlo ai nuoresi per il pranzo del weekend.

«Allora ... finora abbiamo già 16 prenotazioni e tutte che richiedono porzioni abbondanti – spiega Giovanna Ticca, dall’interno del simpatico mezzo con l’inconfondibile logo della sebada, mentre cerca di accendere gli strumenti del mestiere e di far scaldare l’olio – ci sono già tantissime ordinazioni di pesce, e di porzioni consistenti, fritture miste, funghi ... c’è chi mi ha chiesto anche “E le sebade oggi non le fai?”, ho risposto che oggi no, davvero, ché basta il resto».

«Oggi il truck dovrebbe cambiare nome – spiega, ridendo, Antonio Madeddu, di Campagna Amica – dovrebbero chiamarlo “Frittura on the road”». E in tanti anni trascorsi in strada, a esaltare la regina del dolce sardo, Giovanna Ticca e il marito, di sebade ne hanno fritto a migliaia, hanno conquistato tanti palati, hanno fatto conoscere il dolce per eccellenza dei nuoresi a tantissimi palati.

«Lavoriamo dal 2017 in questo settore. Con Sebada on the road siamo arrivati dappertutto – racconta Giovanna Ticca insieme al marito Bobore Murgia – anche fuori, in Trentino. La sebada l’abbiamo esportata dappertutto, insomma». Ma quella di ieri, ai “giardinetti” di piazza Vittorio Emanuele, è stata anche l’ennesima prova di grande resilienza delle campagne e dei produttori sardi al mondo che cambia, ai tempi della pandemia, alle restrizioni e ai tanti decreti, ognuno con le sue sotto-regole. Perché il cibo da asporto e lo street food in versione sarda d’eccellenza, come spiega Antonio Madeddu, rappresentano anche un modo per continuare a proporre le mille bontà del territorio nel pieno rispetto delle ultime prescrizioni, del divieto di assembramenti e di quello di condividere un pasto a vicinanza molto stretta.

«Il mercato qui in piazza Vittorio Emanuele ci consente di far lavorare diverse aziende in assoluta tranquillità e rispetto delle norme – spiega ancora Antonio Madeddu – qui abbiamo lo spazio e le presenze giuste per farlo anche in questo periodo. Organizzeremo qualcosa di carino anche per Natale».

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