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Nuoro, la triste fine di Franco: morto in solitudine

Nuoro, la triste fine di Franco: morto in solitudine

Covid, si è spento in ospedale il 55enne disabile. Le sorelle chiedevano di assisterlo: «Il permesso è arrivato troppo tardi»

26 novembre 2020
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NUORO. Una morte in solitudine. E poi persino la beffa. «Nessuna persona fragile come mio fratello deve passare il calvario che ha passato lui». «Senza di noi si lascerà morire», avevano detto martedì scorso Maria e Luisella lanciando un appello per poter curare e confortare il loro fratello Franco almeno poche ore al giorno. L’uomo era ricoverato da giovedì scorso al San Francesco: avant’ieri sera le sue condizioni si sono aggravate, sino al trasferimento in Terapia intensiva. Ieri mattina è morto, nel reparto dell’ospedale di Nuoro. Disabile di 55 anni, nuorese, Franco era diventato un caso dopo la denuncia delle due sorelle, impossibilitate loro malgrado, per via delle regole anti Covid, ad occuparsi di lui. Affetto da un grave ritardo mentale, da dieci giorni ricoverato nel reparto Covid al decimo piano del San Francesco, la sua è la storia di tutti i disabili che il Covid ha strappato alla famiglia, alle consuetudini, ad una “comfort zone” in cui le loro esistenze si sviluppano e dove si sentono sicuri. Piombati nel buco nero di una ospedalizzazione che non capiscono e non sanno gestire. Franco se ne è andato all’alba da solo, piegato dal Covid. Era un uomo di 55 anni, ma era come se fosse un bambino per una grave disabilità che richiedeva la cura delle sorelle e dei fratelli giorno e notte. Gli stessi familiari che negli ultimi drammatici giorni della sua vita non gli hanno potuto stringere la mano, né dare una carezza. Le sorelle Maria e Luisella hanno lottato fino all’ultimo perché potessero entrane nella stanza di Malattie infettive, dove Franco era stato ricoverato giovedì scorso: ci sono riuscite per i primi due giorni, poi sono state allontanate. Ieri la morte e la disperazione della famiglia. Che racconta anche l’ultima beffa. «Stamattina (il riferimento è a ieri, ndr) è arrivato un provvedimento del giudice tutelare che impone alla direzione dell’ospedale di far entrare una di noi nella sua stanza per assisterlo, purtroppo però è arrivato troppo tardi – è l’amaro commento all’Ansa di Luisella –. È stato uno strappo dal cuore per lui e per noi: non possiamo accettare che si sia sentito abbandonato. Speriamo che la storia di Franco abbia smosso l’opinione pubblica, ma soprattutto speriamo che la sua morte non sia stata vana. Nessuna persona fragile come mio fratello deve passare il calvario che ha passato lui». La storia di Franco ha provocato un grande dibattito sull’opportunità di far assistere le persone disabili dai propri cari. «In altri ospedali italiani i familiari di persone disabili sono potuti entrare per assisterli e confortarli. Mi chiedo perché non si adottino misure analoghe in tutte le strutture ospedalierie. L’umanità in questi casi cura il paziente al pari delle medicine», chiarisce Maria, la sorella infermiera che è riuscita a stare con il fratello nei primi giorni del ricovero. Il funerale di Franco si terrà questa mattina alle 11.30 nel cimitero di Nuoro alla presenza dei soli familiari più stretti: parenti e amici lo saluteranno in viale Trieste dove passerà il carro funebre. (mgf)

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