La Nuova Sardegna

Nuoro

«A Dorgali serve un piano anticovid»

di Nino Muggianu
«A Dorgali serve un piano anticovid»

I consiglieri dem chiedono di adottare il Protocollo Bitti «Numeri dei positivi non veritieri, servono azioni incisive»

28 novembre 2020
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DORGALI. Serve un piano comunale anti covid . È Una richiesta in sei punti articolata e circostanziata quella che il consigliere di minoranza Lino Fancello, il Partito democratico e i Giovani democratici indirizzano alla sindaca Fancello. Da un progetto articolato per il contrasto all’epidemia da Covid-19 a sostegno della comunità, all’adozione anche a Dorgali del Protocollo Bitti, di cui tanto si parla in questi giorni e che anche altri comuni hanno deciso di condividere, queste le richieste dell’opposizione Pd. «Dorgali – sostiene la segretaria Valentina Schirru – comunità di oltre 8000 abitanti e grande centro turistico, ad oggi, nell’imperversare della pandemia, non ha un piano organico e valido per il monitoraggio e il contenimento dei contagi da Covid-19! È incredibile, non esiste un supporto adeguato per la popolazione. È inoltre opportuno individuare, di concerto con le associazioni di volontariato e di soccorso, la scuola e la parrocchia funzioni di supporto sociale e materiale a famiglie e singoli in condizioni di svantaggio: il divario sociale risulta ora aggravato dall’isolamento per quarantena preventiva o infezione conclamata». Secondo il Pd l’elaborazione di un piano per fronteggiare l’emergenza epidemiologica consentirebbe al Comune anche di partecipare a tutte le attività di screening e prevenzione organizzate sul territorio dall’Ats e da altri Enti. Un piano sul modello adottato a Bitti sarebbe auspicabile.

«I numeri relativi alle positività del nostro comune non sono veritieri, anche per un carico di lavoro ingestibile – sostiene Fancello – cui è stata sottoposta l’Ats. Non è possibile inoltre stimare quanti dei casi positivi abbiano effettivamente sviluppato la malattia e ormai il tracciamento è fuori controllo». L’attivazione di un ambulatorio comunale per l’esecuzione del tampone antigenico rapido, secondo il protocollo Bitti, permette di isolare i soggetti risultati positivi da sottoporre poi a tampone molecolare nelle struttura convenzionate. L’ambulatorio comunale Covid-19 diventa pertanto un punto di riferimento per tutti i cittadini e consente di alleggerire la mole di lavoro che grava sull’Ats e di avere a livello locale sempre sotto controllo la situazione. «Non bastano più le raccomandazioni – sostiene il segretario dei Giovani democratici Useli Bacchitta – è arrivato il momento di agire concretamente».

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