La Nuova Sardegna

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LULA 

Il Cai regionale: «Il ministero fermi le pale a Sos Enattos»

LULA. I dirigenti del Cai, il club alpino Sardegna, con in testa il presidente regionale Matteo Marteddu, chiedono l’intervento urgente del ministero dell’ambiente e della ricerca scientifica per...

30 novembre 2020
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LULA. I dirigenti del Cai, il club alpino Sardegna, con in testa il presidente regionale Matteo Marteddu, chiedono l’intervento urgente del ministero dell’ambiente e della ricerca scientifica per bloccare il progetto di installazione delle pale eoliche sulle colline che circondano le miniere di Sos Enattos. Un progetto che, spiega il Cai, «vanificherebbe gli impegni di tutti questi anni sulla grande impresa, unica al mondo, dentro le viscere delle miniere tra Lula Bitti e Orune». Il Cai, spiega il presidente Marteddu, ha accolto «con speranza ed entusiasmo la proposta di installare nelle miniere dismesse di Sos Enattos, il rilevatore di eventi cosmici Enstein Telescope. Un grande numero di sismometri, collocati nelle viscere delle antiche miniere, rilevano, mediante interferometria laser, con strumentazione complessa e ultra sensibile, le onde gravitazionali dell’universo. Dopo anni di studi scientifici, la scelta del sito si è ridotta a due candidature: la Sardegna a Sos Enattos, candidata dalla comunità scientifica e dal Governo e il Limburgo, spianata di confine tra Germania, Belgio, Olanda». «Mentre l’Europa e la scienza stanno per decidere – aggiunge Marteddu – entro il 2021, nelle colline adiacenti al sito, stanno per insediarsi tre imponenti progetti per costruire una selva di pale eoliche. Contrarie le amministrazioni locali. Paesaggio e ambiente, il bianco calcare del Montalbo, peraltro attraversato da Sentiero Italia Cai, verrebbe gravemente violentato. I progetti sono al vaglio della valutazione di impatto ambientale al ministero dell’Ambiente. Apparirebbe una farsa se non fosse tragedia: lo Stato candida Sos Enattos per Et e dall’altra lo distrugge con i permessi per la selva di pale. Chiediamo un autorevole intervento presso il ministero competente affinché anche il Cai contribuisca ad evitare lo scempio ambientale, sociale, economico, in una delle aree più difficili della Sardegna».

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