La Nuova Sardegna

Nuoro

Gli aiuti alle partite Iva spaccano il Consiglio

di Alessandro Farina
Gli aiuti alle partite Iva spaccano il Consiglio

A Bosa opposizione all’attacco: «Respinta la nostra proposta concreta». Il sindaco: «Non era fattibile»

02 dicembre 2020
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BOSA. Sulle misure di aiuto alle partite Iva in difficoltà, anche in questa seconda fase della pandemia, dopo le discussioni emerse già nella primavera scorsa, si apre un ennesimo teatro di dibattito e punti di vista differenti tra minoranze e maggioranza. «Abbiamo fatto una proposta concreta, ancora una volta respinta da Un’Altra Bosa» è in sostanza la critica che arriva dai banchi dell'opposizione di Per Bosa, Fratelli d’Italia e Insieme si Cambia dopo il no fioccato in aula.

Mentre di proposta non fattibile parla la maggioranza, con il sindaco che sembra però aprire una possibile finestra di dialogo nel caso in cui l’Ats dovesse comunicare dati aggiornati sugli elenchi di cittadini, operatori commerciali compresi, costretti alla quarantena forzata o volontaria per il Covid-19. Per Bosa, Insieme si Cambia e Fratelli d'Italia hanno presentato nella riunione in programma lunedì mattina l’idea di dare vita ad un “Bonus straordinario quarantena a favore delle Partite Iva, «con l’obiettivo – come hanno spiegato – di dedicare un apposito capitolo di bilancio comunale ad una operazione una tantum e non ripetibile». Che prevedeva, questo il cuore della proposta, la possibilità di corrispondere un bonus da 500 euro a quanti, con partita Iva, sono costretti a chiudere l’attività perché in quarantena o isolamento fiduciario tra i 7 ed i 14 giorni lavorativi. Da estendere fino a 800 euro, sempre una tantum, nel caso di chiusura oltre 15 giorni. Proposta che incassa però “Il no categorico del sindaco e della maggioranza” rimarcano Rosalia Acca, Alessandro Naitana e Anna Maria Carlini. Una mozione che per il sindaco Piero Franco Casula non poteva essere approvata, perché condizionata alla conoscenza di dati, quelli delle persone in quarantena fra le partite Iva, non pervenuti dall’Ats malgrado le reiterate richieste dei mesi scorsi.

«Da aprile ad oggi il Servizio sanitario locale, preposto a comunicare queste informazioni, non l'ha mai fatto. Negli elenchi che ci trasmette l’Ats mancano circa 40 nominativi di persone che invece risultano (al comune, Ndc) positive (80 su 120)» spiega il sindaco Piero Franco Casula. Che rimarca invece che l’amministrazione civica voglia destinare, tra le colonne dell’assestamento di bilancio «Oltre 80mila euro alle partite Iva, attraverso detrazioni sulle imposte locali, quali la Tari». è la soluzione ritenuta più semplice da attuare, dati conosciuti alla mano.

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