La Nuova Sardegna

Nuoro

Il nuovo vice sindaco: «Davanti al Covid bisogna essere uniti»

di Francesco Pirisi
Il nuovo vice sindaco: «Davanti al Covid bisogna essere uniti»

Fabrizio Beccu da presidente del Consiglio ad assessore «Ora siamo pronti a partire con il Piano periferie»

03 dicembre 2020
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NUORO. I 407 voti alle elezioni hanno portato in carrozza Fabrizio Beccu, avvocato, 45 anni, alla carica di vice sindaco della giunta Soddu. Lo seguono le deleghe all’urbanistica, lavori pubblici, sport e salute. Le prime due, tra le più “pesanti”, notoriamente. Le seconde, tra le più sensibili, in un tempo in cui stare bene nella mente e nel corpo è fatto primario. L’approccio di Beccu, sino a ottobre alla guida del Consiglio comunale: «Sono contento dell’incarico assegnatomi, anche perché servivano stimoli nuovi, dopo cinque anni in un ruolo in cui il tratto specifico è quello della rappresentanza». Le prime intenzioni: «La città ci ha confermato la fiducia ancora una volta e chiede di essere aiutata a migliorarsi. Dobbiamo guardare – afferma ancora il vice sindaco – alle fasce più fragili e sostenerle nelle necessità». Beccu è uscito dalle urne come la punta di diamante di uno schieramento capace di affermarsi già al primo turno e ottenere al ballottaggio il doppio dei voti dello schieramento di centrodestra, rinforzato dal Psd’Az.

Il sindaco Andrea Soddu ne ha certificato l’esito e chiamato a sé Beccu, che ora riapre una parentesi sul voto: «Sono onorato della stima che hanno dimostrato i nuoresi nei confronti del sottoscritto. Vedo in qualche modo – aggiunge – la conferma del giudizio che ho dei miei cittadini, ossia, gente attenta, riflessiva, che valuta le persone e l’impegno disinteressato». Il nuovo vice sindaco aveva da spendere tra l’elettorato la conduzione dell’assemblea civica, con tutti i limiti di visibilità della carica: «Il ruolo è bello, ma certo non è al centro dell’attività diretta dell’amministrazione e, quindi, non si ha un contatto col pubblico. Ma credo – dice Beccu – che anche questo lavoro di guida del Consiglio non sia passato inosservato». Tra i momenti in cui, ruolo e posizione, sono venuti allo scoperto i giorni delle scintille tra maggioranza e minoranza, quest’ultima arrivata a presentare un atto di sfiducia nei confronti proprio di Beccu, accusato di non essere “super partes”. Il presidente, in quel frangente, incassa, ma riesce a uscire dalle secche: «Non è stato facile. L’amministrazione – ricorda – era sotto tiro e io ne subivo una parte del peso. Del resto, in Consiglio – aggiunge Beccu – all’interno della coalizione si pagava lo scotto di essere nuovi dell’amministrazione, al cospetto di consiglieri di minoranza già esperti». Riguardo all’assemblea appena insediatasi, guidata da Sebastian Cocco, con il quale si è scambiato il ruolo, Beccu auspica sia più orientata alla costruzione: «Siamo – ricorda – ancora dentro una pandemia (Beccu è stato tra i contagiati dal virus, ndc) e ne usciremo come da una guerra. Non ci possiamo permettere di dividerci». Tra i partiti della minoranza, un riferimento specifico lo fa al Pd: «Oggi non prevediamo nessun coinvolgimento nella componente che guida il comune, perché una maggioranza già esiste. Altra cosa – spiega il vice sindaco – è l’unità d’intenti a sinistra, che il sindaco ha auspicato sin dalla fase elettorale. La cosa da evitare, per il bene della città è la contrapposizione frontale che il gruppo del Pd ha messo in opera nel precedente mandato». Nell’orizzonte dell’ex presidente del Consiglio, i cinque anni che iniziano hanno fissato già un primo compito: «Garantire servizi di qualità e sostegni sociali, come ho detto. Altra cosa, passare alla realizzazione dei progetti del piano delle periferie, dentro i quali si cela una parte della Nuoro futura. Proprio questo obiettivo – sottolinea Beccu – ci ha convinti a ricandidarci, quando potevamo anche decidere di bloccare a un solo quinquennio l’impegno amministrativo».

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