La Nuova Sardegna

Nuoro

Galtellì, il sindaco più severo di Conte

Sergio Secci
Galtellì, il sindaco più severo di Conte

Obbligo di quarantena o test immediato per chi arriva nel paese fino al 15 gennaio

08 dicembre 2020
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GALTELLì. Obbligo di quarantena o subito il tampone per chi ha deciso di trasferirsi a Galtellì per trascorrere le vacanze natalizie. Il sindaco Giovanni Santo Porcu con l’obbiettivo di mettere in sicurezza la sua comunità va quindi oltre le norme dettate dal Dpcm di Conte e fa da apripista a eventuali iniziative che volessero essere intraprese da altri primi cittadini. Da 4 dicembre, data della firma dell’ordinanza, e sino al 15 gennaio nel paese della bassa Baronia vige quindi l’obbligo di quarantena o di tampone per tutti i nuovi arrivati, una norma che va oltre le direttive emanate dal ministero della Salute. Chi arriva a Galtellì per le vacanze, deve segnalare al Comune il proprio arrivo utilizzando un modulo di auto-segnalazione osservando un isolamento fiduciario di 14 giorni oppure sottoporsi al tampone dopo sei giorni dall’arrivo. Il provvedimento è stato preso a seguito dei primi arrivi di alcune famiglie provenienti da paesi europei e dalla penisola. Porcu con lo scopo di evitare il diffondersi del Covid, ha deciso quindi di far attuare una quarantena obbligatoria e con un’apposita ordinanza, ha disposto l'ingresso in comunità solo dopo due settimane di permanenza in casa o il tampone che dovrà essere effettuato da un medico convenzionato a sei giorni dalla comunicazione d’arrivo.

«Dietro questo provvedimento c'è il dramma vissuto da tante famiglie del paese – dice il sindaco –. Uomini, donne e bambini che hanno sofferto e stanno soffrendo in casa le pene dell’inferno, con l’Ats che non risponde o tarda a intervenire. Non si tratta quindi di un provvedimento nato d’impeto ma di una scelta ponderata e maturata vivendo queste situazioni, giorno per giorno e vedendo la difficoltà del nostro sistema sanitario. Ho sentito tantissime mamme quando abbiamo chiuso le scuole che nell’attesa del tampone non dormivano la notte, famiglie preoccupate per i genitori allettati, ho visto la loro forte preoccupazione per evitare di andare in ospedale. Colgo sempre il timbro della voce dei tanti che mi chiamano a causa del Covid. Chiaro specchio della loro sofferenza interiore e per questo – conclude Porcu – ci si adopera affinché questa sofferenza non continui ad addentrarsi nelle nostre famiglie, allargare il suo fronte e mettere in difficoltà la comunità, la sua fragile e provata economia, le scuole, i nostri anziani in quanto i più deboli. A nessuno viene precluso di venire a Galtellì, ma si deve entrare in comunità in sicurezza considerato che ad oggi abbiamo otto casi di positività».

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