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Nuoro

Direttrice licenziata, in rivolta 70 soci privati del Gal Barbagia, Mandrolisai e Gennargentu

Simonetta Selloni
Direttrice licenziata, in rivolta 70 soci privati del Gal Barbagia, Mandrolisai e Gennargentu

La decisione nei confronti di Paola Locci è del Cda

15 dicembre 2020
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SORGONO. Prima, a ottobre, il mancato rinnovo del contratto della direttrice del Gal Barbagia, Mandrolisai e Gennargentu, Paola Locci, da parte del Consiglio di amministrazione dello stesso Gal. Poi, il 16 novembre, la risoluzione del contratto per giusta causa. Su queste decisioni, chiede spiegazioni un consistente numero di soci privati del Gal (a ieri erano state raggiunte una settantina di firme su 210 soci), che nell’assemblea conta i rappresentanti di 19 comuni e quindi artigiani, commercianti, allevatori, agricoltori espressione del territorio. In un comunicato i soci manifestano la perplessità sulla scelta del Cda presieduto da Olimpio Marcello; reiterano la richiesta – già formulata a ottobre – di sospendere ogni decisione sulla direttrice e di portare la discussione in seno all’assemblea.

Alla direttrice, entrata in carica dopo il superamento di una selezione il 22 marzo 2019 riconoscono il fatto di aver impresso una svolta all’ente. «Sul nostro territorio, dopo anni di silenzio e immobilismo, da 15 mesi ci siamo sentiti nuovamente rappresentati nella Fondazione Gal Bmg, da quando la Fondazione ha iniziato a fare ciò che deve per statuto: pubblicando i bandi di sviluppo che stavamo attendendo dal 2014 (12 in 15 mesi, per 3 milioni di eurodel Piano d’azione), sponsorizzando progetti come Gal Academy (un laboratorio gratuito che ci ha aiutato a migliorare le nostre idee di impresa), raccontando la nostra terra attraverso le maestrie artigiane come è avvenuto in occasione della partecipazione in Cina alla GuangXi design week di Nanning, ed altri eventi a supporto dell’implementazione della programmazione scelta da noi soci. Un cambio di marcia, autentico, chiaro e visibile». Ma il risultato, è stato appunto prima il non rinnovo del contratto di Paola Locci, poi il licenziamento per giusta causa.

Rilevano, i firmatari del documento, anche il tempismo dell’”epurazione”: il 15 Novembre 61 soci del GAL, avevano richiesto al presidente, Olimpio Marcello, una convocazione dell’assemblea per il 25 novembre per discutere le ragioni del mancato rinnovo del contratto a Paola Locci, senza avere il riscontro. Quale risposta, il 7 dicembre il presidente Marcello ha convocato un’assemblea da fare venerdì prossimo, con all’ultimo punto dell’ordine del giorno le comunicazioni sul mancato rinnovo del contratto al direttore.

I firmatari della nota pongono una serie di domande: «Perché non si rispetta la volontà dei soci? Perché sono state disattese le strategie di cambio di marcia condivise? Perché nel momento di maggior necessità nella presentazione dei bandi è stato interrotto un programma utile come il GAL Academy?».

La ragione ufficiale per il mancato rinnovo del contratto, stando al verbale del 13 ottobre, è che il presidente uscente, in scadenza come tutto il Cda, non ha ritenuto dover prorogare il mandato a Paola Locci (in scadenza ad aprile 2021) lasciando che sia il nuovo Cda a decidere le caratteristiche del nuovo bando di selezione. Poi però, il 16 novembre, con una pec, Paola Locci ha saputo di esser stata rimossa per giusta causa. Che sarebbe, il fatto di esser stata sostituita nelle sue prerogative, nell’ambito dei seminari della Gal Academy, da docenti esterni.

Interpellato, il presidente Marcello ha sottolineato di «aver fatto tutto secondo statuto e regolamento». I soci chiedono i verbali del 16 e del 26 novembre, e che su questi si discuta. E che le elezioni del nuovo Cda vengano portate dal primo all’ultimo punto, denunciando «la mancanza di trasparenza, compresa la mancata pubblicazione della lista aggiornata dei soci che non ci consente di conoscere e di votare consapevolmente».

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