La Nuova Sardegna

Nuoro

Più che aperitivo, un party Chiuso il Caffè degli artisti

di Alessandra Porcu
Più che aperitivo, un party Chiuso il Caffè degli artisti

La polizia entra nel locale della movida a Macomer e trova un assembramento All’interno un centinaio di persone senza mascherina. Serrata per cinque giorni

23 dicembre 2020
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MACOMER. Da ieri il Caffè degli Artisti, noto locale della movida macomerese, è chiuso e lo resterà per cinque giorni. A imporre la serrata un provvedimento emesso dalla Polizia locale per violazione delle misure anti Covid. Ma per ricostruire la vicenda bisogna tornare indietro di qualche giorno. Esattamente alla mattina di sabato 19 dicembre quando, dalle 11.30, ha preso il via un aperitivo con degustazione vini, accompagnati da salumi e formaggi. Evento ampiamente pubblicizzato in settimana sui social.

Secondo le indiscrezioni, al loro arrivo i due agenti della pattuglia si sarebbero trovati davanti agli occhi una scena che aveva dell’incredibile. Almeno, visti i tempi che corrono. Sembrerebbe che stipate all’interno del bar ci fossero un centinaio di persone. Tutte ammassate, le une accanto alle altre e senza mascherina. La maggior parte di loro, stando sempre ai racconti fatti, si sarebbe trovata in visibile stato di ubriachezza. Varia l’età dei presenti. Non solo ragazzi, frequentatori assidui del locale, ma anche adulti che, inebriati dal clima festoso e prenatalizio, hanno scordato di osservare delle regole semplici e basilari: distanziamento interpersonale, igiene delle mani e utilizzo obbligatorio della mascherina. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare che, in attesa del vaccino, queste rimangono le uniche armi a disposizione per difendersi dal coronavirus. Eppure, a 10 mesi di distanza dall’arrivo della pandemia che ha stravolto le vite di milioni di uomini e donne in tutto il mondo, c’è ancora chi si arroga il diritto di infrangere la legge. Si continua a non aver rispetto degli altri. Né di quelli che ci circondano né tanto meno di tutte le persone che, nelle loro case o peggio ancora dal letto di un reparto di terapia intensiva, stanno combattendo la loro ardua battaglia contro il virus. Nemmeno la tragica conta dei morti, in continuo aggiornamento, sembra essere capace di porre un freno a comportamenti scellerati e incomprensibili.

Episodi come quello accaduto al Caffè degli Artisti non sono sporadici. Questo impone un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine. Spesso, però, come nel caso della Polizia locale non ci sono abbastanza unità. Gli otto agenti sono chiamati a prestare servizio nei dieci paesi dell’Unione dei Comuni del Marghine. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria hanno, tra gli altri, anche il compito di “sorvegliare” le persone in quarantena fiduciaria. Due, finora, i soggetti che sono stati sanzionati per aver violato l’isolamento.

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