La Nuova Sardegna

Nuoro

Emergenza acqua in 4 comuni

di Alessandra Porcu
Emergenza acqua in 4 comuni

Disagi a Borore, Sedilo, Noragugume e Dualchi. Sindaci sul piede di guerra: ci rivolgeremo ai prefetti

03 gennaio 2021
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BORORE. Per quasi cinquemila abitanti del Marghine è stato un primo dell’anno senz’acqua o quasi. La rottura – l’ennesima, di due differenti tratti della vecchia condotta in cemento amianto che da Borore approvvigiona Sedilo, Noragugume e Dualchi – ha causato non pochi disagi. Disservizi che si sono protratti anche per l’intera giornata del 2 gennaio e che hanno visto impegnate le squadre di Abbanoa sin dalle prime luci dell’alba. «Siamo stanchi dei continui disservizi – tuona il sindaco di Borore, Bastiana Carboni – È impensabile che si continuino a tamponare le falle invece che sostituire le tubature, oramai inutilizzabili».

«Per ora, a differenza di quanto accaduto gli scorsi mesi, non abbiamo riscontrato problemi. Chiediamo comunque – le fa eco il primo cittadino di Birori, Silvia Cadeddu – che la Regione e il gestore unico del servizio idrico trovino il modo per risolvere la faccenda. In ballo c’è anche la salute delle nostre popolazioni costrette a utilizzare l’acqua che passa attraverso una condotta colabrodo in amianto, coi rischi deleteri che ne conseguono».

Di circostanza vergognosa parla pure il sindaco di Dualchi. «Da luglio a oggi – precisa Ignazio Piras – i nostri centri sono rimasti a secco innumerevoli volte. Chiediamo l’intervento dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici. Per garantire che i cittadini possano usufruire, sempre e non a intermittenza, di un bene prezioso come l’acqua sono necessari progettualità e risorse economiche». La condotta adduttrice che, come detto, alimenta diversi paesi del territorio è dunque in uno stato tale da non riuscire più ad assolvere il compito per cui era stata progettata. «Nel mio Comune – racconta il primo cittadino di Sedilo, Salvatore Pes, – abbiamo 35 anziani ospiti di una comunità integrata. Si può ben immaginare cosa significhi lavarsi, cucinare e sanificare gli ambienti con un filo d’acqua corrente. A maggior ragione in tempo di pandemia quando le restrizioni impongono una maggiore cura dell’igiene personale e, in particolare, delle mani. È giunto il momento che gli amministratori facciano fronte comune per far sentire la loro voce», aggiunge. Unità di intenti che verrà racchiusa in un documento per chiedere un impegno serio di Regione e Abbanoa.

«A Noragugume come a Dualchi – spiega il sindaco, Rita Zaru – nella cisterna comunale le scorte sono al limite. Prova ne sia il colore marron dell’acqua dai rubinetti. La nostra preoccupazione è rivolta in particolare agli ospiti delle case di riposo. Bisogna invertire la rotta». Il passo successivo sarà quello di rivolgersi ai prefetti di Nuoro e Oristano. «Non ci rimane altra scelta» annunciano i primi cittadini. Nel frattempo, in attesa della riparazione del guasto, a Borore e Sedilo sono state messe a disposizione le autobotti. Negli altri due centri saranno operative nel momento in cui il contenuto dei serbatoi si andrà esaurendo. «Abbiamo ottenuto 3,6 milioni di euro – fa sapere Abbanoa – li investiremo per sostituire integralmente il tratto di acquedotto interessato dalle rotture. In tutto 20 km di condotte».

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