La Nuova Sardegna

Nuoro

Raccolta differenziata, il Nuorese primo nell’isola

di Valeria Gianoglio
Raccolta differenziata, il Nuorese primo nell’isola

Ottimo risultato della provincia. E buona anche la percentuale del capoluogo Serra: «Risultato migliore se non avesse chiuso la piattaforma per ingombranti»

03 gennaio 2021
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NUORO. Prima in Sardegna, come provincia, grazie a un 78,19 per cento di raccolta differenziata, e tra i primi anche come capoluogo grazie a una percentuale di 76.4: per il Nuorese e per Nuoro città, insomma, il 2020 appena terminato, nonostante le mille complicazioni legate alla pandemia, si è chiuso con ottimi risultati nella raccolta differenziata. Lo hanno certificato, nel bilancio di fine anno, l’Arpas, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, e l’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

E oltre all’ottimo dato registrato nell’intera provincia, anche considerando la sola percentuale del capoluogo tra gli addetti ai lavori si respira una certa soddisfazione, insieme a un nutrito elenco di progetti pronti al decollo. «Nell’anno appena concluso abbiamo toccato il 76.4 per cento nella raccolta differenziata dei rifiuti – commenta il responsabile della società che si occupa del servizio a Nuoro città, la “È Comune, Francesco Serra – ed è davvero un ottimo risultato sia se si considera che si tratta di due punti in percentuale in più rispetto all’anno scorso, sia se si pensa che il 2020 non è stato certamente un anno privo di complicazioni, a causa della pandemia».

Ma, sottolinea ancora il responsabile del servizio, c’è un altro elemento che ha in parte impedito che la raccolta differenziata raggiungesse percentuali ancora più soddisfacenti, ed è la quota di rifiuti ingombranti che sono stati conferiti dai nuoresi. Nel corso del 2020, infatti, a causa della chiusura temporanea degli impianti della piattaforma Tecnocasic di Macchiareddu – dove la società È Comune ha sempre conferito i rifiuti, gli ingombranti prodotti dai nuoresi sono stati portati, giocoforza, nella discarica di Ozieri. Ma a Ozieri, a differenza dell’impianto di Macchiareddu, gli ingombranti non vengono recuperati e quindi non possono rientrare nel novero dei rifiuti differenziati.

«Se la piattaforma Tecnocasic fosse stata aperta – spiega ancora il responsabile di È Comune – nella percentuale della differenziata raccolta a Nuoro avremmo avuto almeno un punticino in più. Ma alla fine, considerando tutto, è andata bene lo stesso. E per quest’anno appena cominciato confidiamo molto presto di poter conferire gli ingombranti di nuovo a Macchiareddu». Ma nel 2020 che si è appena concluso, poi, a incidere sulla differenziata, sono state anche le tonnellate di secco-indifferenziato che sono state conferite dall’ospedale San Francesco e dagli altri ambulatori e servizi ad esso collegati. Nel corso dei mesi della pandemia da quel fronte sono arrivati circa milleduecento tonnellate di secco indifferenziato, costituito in gran parte da camici, mascherine e rifiuti di vario genere. Stando ai programmi e agli impegni iniziali dell’Ats, invece, sarebbero dovuti essere molti di meno.

Ma per il futuro, spiega l’ingegner Serra, per ridurre la percentuale dell’indifferenziato conferita dalla sanità potrebbe bastare «sensibilizzare le imprese che si occupano delle pulizie nell’ospedale. Idem per il carcere. E insegnare loro a differenziare meglio i rifiuti, proprio come è capitato nelle case dei nuoresi».

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