La Nuova Sardegna

Nuoro

Orosei rinuncia al carnevale e a Sant’Antonio

di Nino Muggianu
Orosei rinuncia al carnevale e a Sant’Antonio

Manifestazioni sospese, il sindaco Canzano: non è mai accaduto, ma dobbiamo adeguarci

16 gennaio 2021
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OROSEI. Niente fuoco di Sant’Antonio né festeggiamenti del carnevale, L’amministrazione guidata dal sindaco Nino Canzano ha deciso lo storico stop. Una situazione che nessuno ricorda. I due festeggiamenti fanno parte da sempre della tradizione e mai nessuno avrebbe immaginato una situazione di questo tipo, ma quando si tratta della salvaguardia della salute pubblica, tutto il resto diventa superfluo. La pandemia continua la sua opera incessante seminando malessere anche nell’anno nuovo. L’unica speranza per uscirne fuori rimangono le vaccinazioni. «Abbiamo proibito tutte le manifestazioni civili – conferma il sindaco- riguardo ai festeggiamenti religiosi di Sant’Antonio, sarà la chiesa a dettare le modalità naturalmente tenendo conto di tutte le restrizioni necessarie. Purtroppo siamo costretti. Credo che una situazione del genere non si sia mai verificata a memoria d’uomo, io non ricordo nulla di simile, ma non ho sentito nessuno che parla di fuochi non fatti. Credo sia la prima volta e speriamo l’ultima che succede una situazione di questo tipo. Ho anche già comunicato che non faremo nemmeno il carnevale, La data del 12 febbraio è troppo vicina e credo che non saremo pronti per festeggiare nulla. Purtroppo è andata così, non alimentiamo illusioni, ci sarà tempo per recuperare». La festa di Sant’Antonio del fuoco, da sempre in programma il 16 gennaio è una delle feste in cui maggiormente si avverte una forte carica sociale e rituale, legata alla preparazione ed accensione di un grande falò in onore del Santo. «A partire dal mattino -–si legge nel sito istituzionale del comune di Orosei – dell’Epifania con camion ed altri mezzi di ogni tipo, gli abitanti del paese, da soli o in comitive organizzate, provvedono alla raccolta e al trasporto di legna che viene collocata all’interno del vasto cortile di S. Antonio, dove, accanto alla torre, è stato in precedenza piantato un alto palo di cipresso (su pirone). Il pomeriggio del 16 gennaio, vigilia della festa liturgica, l’imponente catasta di legna avrà assunto una forma conica col vertice sormontato da una grande croce d’arance. Alle 17.30, subito dopo il vespro, il sacerdote, preceduto dal simulacro benedice il fuoco acceso in più punti. La grande folla che segue la cerimonia inizia a compiere intorno al falò i tre giri rituali, mentre, sfidano le alte fiamme, un gruppo di ragazzi si avventura alla conquista delle arance della croce». Segue poi la descrizione della festa, dei dolci, del vino. Ma per quest’anno resterà, appunto, solo una descrizione.

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