La Nuova Sardegna

Nuoro

Emergenza alloggi, i socialisti sollecitano un patto con Area

di Francesco Pirisi
Emergenza alloggi, i socialisti sollecitano un patto con Area

I consiglieri comunali Zola e Guria: «Se ne discuta in aula» «L’azienda vuole comprare immobili privati disabitati»

17 gennaio 2021
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NUORO. Due giorni fa nella sezione socialista “Peppino Catte” è stato affrontato il problema della carenza in città di una politica per gli alloggi popolari. La riunione è stata voluta dai consiglieri comunali Emilio Zola (Ripensiamo Nuoro) e Narciso Guria (Un’altra Sardegna- Un’altra Nuoro). Tra gli argomenti oggetto della discussione anche quello relativo alle precarie condizioni in cui si trova il patrimonio abitativo, sia pubblico sia privato. Questioni che i due esponenti della maggioranza che sostiene il sindaco, Andrea Soddu, intendono portare in consiglio comunale: «Chiederemo una seduta dedicata che metta i presupposti per un programma d’interventi nel settore». L’interesse per l’argomento ha richiamato nel circolo di via Roma diversi cittadini e il dibattito ha confermato quanto il tema sia e debba continuare a essere centrale nell’iniziativa amministrativa, quella del secondo mandato affidato a Soddu. Le case popolari, da una parte, dove la carenza si legge con il dato delle 269 famiglie in graduatoria, che attendono un alloggio da diversi anni.

Altro argomento della discussione, non slegato comunque dal primo, la situazione di degrado urbanistico in cui versano diverse aree dei quartieri antichi, a iniziare da San Pietro per andare a Seuna, e allo stesso Corso Garibaldi. Perché proprio nella via Majore, in quello che è chiamato il salotto della città, sono numerose le abitazioni invecchiate oltre il consentito e malmesse, tanto da risultare pericolose per l’incolumità delle persone. Guria e Zola hanno anche indicato una linea operativa: «Un patto con Area, l’azienda regionale per l’edilizia abitativa, per portare avanti una serie d’investimenti nel settore, sia per l’edilizia popolare, sia per quella residenziale privata». Il fatto che i due ambiti, di una stessa materia, si leghino e camminino insieme, a Nuoro ha già un valido presupposto. Un anno e mezzo fa si è formata un’associazione di cittadini “per il ritorno a casa” nel rione di San Pietro, nei decenni lasciato da molti abitanti che hanno deciso di stabilirsi nei nuovi quartieri del capoluogo. L’obiettivo del sodalizio civico, che è sempre in attività, è stato quello di fare conoscere e utilizzare il bando dell’azienda Area, che chiede in vendita da privati immobili disabitati, da trasformare in case per l’edilizia residenziale pubblica. Circa 40 titolari hanno dato la disponibilità e attendono che l’iter amministrativo vada avanti. Tra le abitazioni messe a disposizione alcune sono situate in piazza Crispi, altre in via Chironi, e, ancora, nella zona del cimitero. Quando il piano andrà in porto, «ci sarà un doppio beneficio: quello di rivitalizzare delle zone della città e, ancor prima, di dare risposte alle famiglie in attesa di una casa popolare». Perché soprattutto quest’ultimo è il nodo da sciogliere. Lo evidenzia la lunga graduatoria di richiedenti (269 ammessi, per l’appunto) e il fatto che una trentina tra essi da alcuni anni abbiano occupato in modo abusivo degli alloggi, non sapendo dove trovare un riparo appena dignitoso. Le uniche risposte in vista da parte del Comune sono la disponibilità di 16 alloggi costruiti nel primo piano dei Pilotis di “Funtana Buddia” e le nuove case di “Su pinu” a Pred’e Istrada”, che sostituiscono le palazzine ormai fatiscenti e da demolire.

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