La Nuova Sardegna

Nuoro

Chirurgia chiusa, la rabbia del Nuorese

di Giusy Ferreli
Chirurgia chiusa, la rabbia del Nuorese

Il sindaco: «Vogliono depotenziare il San Francesco? Non lo consentiremo». Mara Lapia scrive al ministro e al prefetto

20 gennaio 2021
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NUORO. Un reparto fondamentale, Chirurgia generale, che chiude temporaneamente i battenti perché in corsia ruotano solo 4 specialisti; un altro, Chirurgia vascolare, che rischia la stessa sorte a stretto giro di posta. L’ospedale San Francesco, che nel tempo si è confermato un riferimento isolano nel campo sanitario, sta vedendo smantellate, pezzo dopo pezzo, le sue eccellenze. E il rischio che il patrimonio di competenze e professionalità vada irrimediabilmente perduto, se non si interverrà subito, è altissimo. L’interruzione dell’attività chirurgica ha suscitato la dura reazione di amministratori e rappresentanti istituzionali. In prima linea, il sindaco Andrea Soddu. «La situazione – tuona Soddu – è vergognosa. È intollerabile il pressapochismo con cui la Regione sta amministrando la sanità nel Nuorese».

Per il primo cittadino non si tratta di un fulmine a ciel sereno perché da mesi ci sono continui appelli alla Regione affinché trovi una soluzione definitiva al grave problema del personale. «Al di là delle rassicurazioni di facciata niente è stato fatto e ora ci troviamo di fronte alla chiusura di un reparto importantissimo e delicatissimo. A questo punto – attacca il primo cittadino – nasce il sospetto che si voglia coscientemente e progressivamente depotenziare il nostro ospedale per ridisegnare la geografia della sanità isolana. Sappiano che se questa è l’intenzione, noi non lo consentiremo».

La travagliata vicenda della Chirurgia generale, che di recente è stata accorpata alla vascolare diretta da Gianfranco Fadda per un totale di 27 posti letto, viene ripercorsa nei dettagli dalla deputata nuorese Mara Lapia anche lei più volte intervenuta in difesa del servizio. Nel mirino non c’è solo la Regione ma anche i vertici Assl. «Non era difficile immaginare – accusa la parlamentare – che l’incapacità gestionale e organizzativa dell’attuale direttore sanitario dell’ospedale, Grazia Cattina, per due anni alla guida della Assl, avrebbe portato il presidio verso il baratro».

Nell’ottobre del 2019 in occasione di una sua visita al San Francesco, aveva denunciato i turni di lavoro e il pericolo incombente del depotenziamento del servizio guidato da Carlo De Nisco. Lo scorso anno un'altra denuncia.

«A luglio scorso, in occasione della sospensione delle attività programmate, feci presente che andavano trovate soluzioni con il reclutamento del personale e con una efficiente collaborazione con le equipe chirurgiche dei piccoli ospedali che fanno capo alla Assl di Nuoro». Sotto accusa, ancora una volta l’atteggiamento dei vertici dell’area sociosanitaria, che non sarebbero riusciti ad arginare il fuggi fuggi degli specialisti verso altri poli sanitari: dal 2020 sono passati da 14 chirurghi a 6, dei quali 2 non in servizio per giustificati motivi. «D’altra parte, come avevo già denunciato, chi accetterebbe di lavorare in un reparto dove le giornate di reperibilità sono 240, con turni di lavoro massacranti?» si chiede la deputata che ha scritto al prefetto di Nuoro e al ministro della Salute, Roberto Speranza per un intervento urgente.

«Non è accettabile - conclude – che il reparto del San Francesco, punto di riferimento per la chirurgia robotica, sia ridotto in questo stato». Ora tutti gli occhi sono puntati sul riavvio dell’attività prevista per il 31. Chi, però, si aspetta un ritorno ai vecchi fasti si dovrà ricredere: a finire in sala operatoria saranno solo le urgenze. Nulla di più.

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