La Nuova Sardegna

Nuoro

Macomer, il ponte sulla 131 ora è un osservato speciale

di Alessandra Porcu
Macomer, il ponte sulla 131 ora è un osservato speciale

I tecnici comunali hanno segnalato il pericolo al sindaco che sollecita interventi La risposta dell’Anas: il problema esiste, è già allo studio la messa in sicurezza

21 gennaio 2021
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MACOMER. Le pile di sostegno del ponte sulla strada statale 131 che si trova dopo il poliambulatorio di Macomer in direzione Cagliari versano in precarie condizioni. Criticità emerse in seguito ai diversi sopralluoghi effettuati da un gruppo di professionisti, un geologo e un ingegnere idraulico, impegnati nello studio per la variante Pai del territorio comunale. “Non appena i tecnici hanno preso atto della situazione, hanno avvisato gli uffici civici competenti che a loro volta si sono adoperati per informare l'Anas regionale”, fa sapere il sindaco, Antonio Succu, “La notizia desta non poca preoccupazione. Si tratta di un manufatto dalle dimensioni importanti e bisogna che si intervenga al più presto per impedire che si possano verificare dei crolli. La sicurezza deve essere garantita. Non possiamo permettere in alcun modo che sia a rischio l'incolumità delle persone”.

Dal canto suo l'Azienda nazionale autonoma delle strade ha fatto sapere di essere già a conoscenza della questione, vista la costante attività di ispezione effettuata sulle infrastrutture viarie di competenza finalizzata alla pianificazione degli interventi di manutenzione ricorrente e programmata per la fruibilità delle stesse. “Per il viadotto macomerese è stato chiesto e ottenuto dal Ministero per le Infrastrutture”, precisa l'Anas, “un finanziamento pari a 2 milioni 786 mila euro”. Denaro che consentirà, grazie al contratto di programma, di effettuare i lavori più urgenti di risanamento conservativo e strutturale dell'opera. A oggi è in corso la progettazione degli interventi.

E se da una parte questo fa tirare un sospiro di sollievo, dall'altra è innegabile che il ponte sarà, ora più che mai, un osservato speciale. “Nessuno vuole creare allarmismo”, specifica il primo cittadino di Macomer, “allo stesso tempo, non si possono nascondere i timori legati allo stato di salute della struttura. Auspico vivamente che si faccia tutto il possibile perché nel più breve tempo ci siano le condizioni per dare avvio al cantiere. Mai come in questi casi l'essere tempestivi gioca un ruolo fondamentale. Confido, pertanto, nella professionalità di coloro che dovranno gestire la questione”.

Il dissesto idrogeologico, anche alla luce delle piogge incessanti degli ultimi mesi, è un fenomeno con cui la città del Marghine deve fare i conti. Il rione di Scalarba, ad esempio, è stato decretato zona ad alto rischio. Le frane potrebbero mettere in pericolo i residenti e le loro abitazioni. “Anche in questo caso, il monitoraggio del costone roccioso è costante”, precisa Succu, “e la collaborazione tra enti sarà indispensabile per mettere in sicurezza l'intero quartiere”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA



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