La Nuova Sardegna

Nuoro

Bosa, scende a tre il numero dei contagiati

di Alessandro Farina
Bosa, scende a tre il numero dei contagiati

Lo ha annunciato il sindaco Casula che però denuncia la difficoltà di tracciamento del coronavirus

26 gennaio 2021
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BOSA. Scende a tre positivi il numero dei contagiati dal Covid-19 nella città del Temo. Una retromarcia lenta ma costante rispetto ai numeri registrati a novembre, che fa tirare solo un breve sospiro di sollievo mentre si cercano ancora soluzioni per dare alla città del Temo un servizio stabile di pediatria di base. Da domenica la Sardegna è in zona Arancione e le restrizioni annunciano un altro pesante negativo giro di vite per gli incassi di attività già fortemente provate da mesi di restrizioni, la economica pesante faccia negativa della medaglia pandemica.

Fra i tre positivi citati dal sindaco Piero Franco Casula nell’ennesimo avviso alla popolazione, viene conteggiato anche un anziano positivo da oltre due mesi, mentre le altre due persone “hanno fatto sapere di non avere sintomi particolari”, sottolinea la fascia tricolore. La speranza è che si arrivi a quota zero contagi in breve tempo, anche se Casula ribadisce che è comunque necessario avere il massimo rispetto delle regole e collaborare con le forze dell’ordine, impegnate nei controlli.

Non mancano però ancora delle questioni aperte in tema di servizi sanitari. “La nuova piattaforma a disposizione dei Comuni risulta incompleta, poco chiara, rendendo sempre complesso il tracciamento. Informazioni assicurate grazie alla disponibilità dei diretti interessati e dei responsabili della Assl di Oristano”, afferma il sindaco. Che solleva un’altra, di lunga data visti i precedenti, criticità: quella dell’assenza di un servizio stabile in pediatria. La sede del pediatra di libera scelta non è stata infatti ancora definita a Bosa, e la carenza continua a creare non pochi problemi a tantissime famiglie della Planargia. “Di questo si parlerà ad inizio settimana prossima con la Direzione Generale dell’Ats e il nuovo Commissario della Assl 5 di Oristano, ai quali chiederemo soluzioni immediate” assicura il sindaco Casula. Ma in una città che lavora e vive prevalentemente di turismo altre preoccupazioni si alternano a quelle sanitarie. Le due settimane di “zona arancione” appaiono a molti come l’ennesimo ostacolo, forse questa volta insormontabile, da superare per cercare di continuare a tenere in piedi piccole aziende di commercio e servizi.

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