La Nuova Sardegna

Nuoro

Seui vuole la “secessione sanitaria”

di Giusy Ferreli
Seui vuole la “secessione sanitaria”

Il sindaco chiede di entrare nell’orbita di Cagliari, ma un comitato si oppone

29 gennaio 2021
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SEUI. La "secessione sanitaria" formalizzata dal sindaco di Seui tramite una lettera ai vertici della sanità isolana e annunciata nel corso della conferenza sociosanitaria territoriale, convocata ieri mattina da remoto, è destinata a far discutere. Contro la richiesta di Marcello Cannas, che vorrebbe essere sentito in Commissione sanità per supportare la richiesta di lasciare la Assl di Lanusei per aderire a quella di Cagliari, dura presa di posizione del comitato Pro Barbagia che invece non vuole abbandonare l’Ogliastra. Cannas, nel documento inviato anche all’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu, al commissario dell’Asl di Lanusei Ugo Stochino, ha sottolineato la volontà dell’amministrazione di entrare nell'orbita cagliaritana. “Anche dal punto di vista sanitario – è la sintesi del primo cittadino – Seui vuole restare unita alla Barbagia di Seulo-Sarcidano e guardare, quindi, verso Cagliari”.

Il comitato, invece, dissente in toto. E risponde con una nota inviata agli stessi interlocutori del sindaco perché teme di dover rinunciare ai pochi servizi ancora esistenti nel paese. L’unico punto in comune è la sconfortante analisi sul progressivo smantellamento dei servizi essenziali. La querelle infatti si innesta in una situazione a dir poco drammatica: la mancanza del medico di base a Seui e nel vicino centro a Ussassai che si aggiunge ai molteplici disservizi denunciate a più riprese dai sindaci ogliastrini. Su tavolo del confronto tra amministratori locali e vertici Assl le solite criticità che riguardano i servizi sanitari territoriali e ospedalieri e l'emergenza Covid 19. Assente il commissario Stochino perché impegnato a Cagliari, l’assemblea convocata dal presidente e sindaco di Lanusei, Davide Burchi, ha visto il solito estenuante confronto sulle problematiche, confronto che non ha contemplato le soluzioni. “Sul territorio -–ha detto Sandro Rubiu, direttore del distretto – i problemi riguardano la carenza di medici di base e ora anche delle guardie mediche. Non abbiamo abbastanza professionisti per garantire la copertura di tutti gli 11 punti di guardia". Anche all'ospedale Nostra signora della Mercede siamo alle solite. La carenza di personale riguarda in particolare il pronto soccorso. Che dire, poi dell’ortopedia che, nonostante i proclami ancora non ha riaperto i battenti? A tutto ciò si deve aggiungere, infine, la recrudescenza del virus che ha interessato alcuni centri dell'Ogliastra e che preoccupa gli amministratori comunali.

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