La Nuova Sardegna

Nuoro

«Sono e resterò sardo di Nuoro»

di Luciano Piras
«Sono e resterò sardo di Nuoro»

Il saluto del questore Massimo Colucci, in pensione dopo 32 anni di servizio nella Polizia di Stato

29 gennaio 2021
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NUORO. Nato a Milano, classe 1958, figlio di emigrati napoletani, radici e di casa ad Avellino, Massimo Colucci ama definirsi «sardo di Nuoro». Ha lavorato a Cagliari e a Sassari, ma ovunque è sempre «sardo di Nuoro». “Continentale” all’anagrafe, barbaricino nell’anima. D’adozione. Fin da quando ha messo piede per la prima volta, giovane commissario, ad Orgosolo, allora il centro Sardegna era terra di sequestri di persona. «A Orgosolo mi sono subito immerso nella lettura della Vendetta barbaricina come ordinamento giuridico di Antonio Pigliaru, un grande» sottolinea. «Dopo oltre 32 anni trascorsi nella Polizia di Stato, lascio il servizio per raggiunti limiti di età – dice –. Non nascondo di sentirmi orgoglioso di aver potuto concludere la mia esperienza professionale al servizio di questa terra di cui ormai mi considero, a tutti gli effetti, un figlio adottivo».

Saluta così, il questore di Nuoro, Massimo Alberto Colucci. Alla guida del palazzo di viale Europa dal 7 giugno del 2016, lunedì prossimo lascerà il suo ufficio al nuovo incaricato Alfonso Polverino. Già capo della squadra mobile di Nuoro, oltre che a Orgosolo Colucci è stato a Carbonia, poi alla criminalpol, all’anticrimine di Sassari e vicario a Oristano. Prima ancora ha fatto parte del nucleo anti-sequestri della Locride e della squadra volante di Milano. Il suo percorso professionale lo ha portato in Lombardia, Calabria, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige. Ma è, e resterà sempre, un «sardo di Nuoro» ribadisce, con il suo solito sorriso gentile e rassicurante.

Laureato in Giurisprudenza, entrato nella Polizia di Stato dal 1988, Massimo Colucci va ora in pensione portandosi dietro, con orgoglio, un carico di genuina e profonda “nuoresitudine”. «Rimangono, e mi accompagneranno sempre – dice salutando il personale e la comunità tutta –, i ricordi, numerosi, delle tante significative esperienze vissute nel corso dell’intero cammino professionale, dei colleghi e di tutti coloro che mi hanno sostenuto e dimostrato sincero affetto, che mi ripagano ampiamente delle contrarietà e dei momenti di difficoltà che pure non sono mancati». «Senz’altro rimarrà per me indelebile – va avanti il questore – l’esperienza vissuta, in questi ultimi anni, tra la comunità nuorese, di cui ho avuto modo di apprezzare l’indole fiera, l’orgoglio delle proprie radici, la natura laboriosa e la capacità di reagire, senza troppo piangersi addosso, anche in momenti di particolare difficoltà come quelli che purtroppo stiamo vivendo». «Spero – dice ancora Colucci – di aver saputo cogliere appieno e soddisfare le molteplici istanze di sicurezza, poste dall’intera collettività ed in particolare dalle fasce più deboli, bisognose di maggiore attenzione, specie in un momento di così forte disagio sociale». Ringrazia tutti i suoi collaboratori e «la collettività della provincia», rimarca, «per l’arricchimento non solo professionale ma anche e soprattutto umano: di questo vi sono debitore, ho ricevuto più di quanto sia riuscito a dare». «Parole di profonda gratitudine sento di rivolgere a tutto il personale della Polizia di Stato e dell’amministrazione civile dell’Interno della intera provincia, per la professionalità, lo spirito di sacrificio, la lealtà ed il reciproco rispetto sempre dimostrati». Saluta il prefetto, gli uffici giudiziari, le forze di polizia, gli amministratori locali e provinciali e i responsabili dei vari uffici del territorio. «Con l’auspicio che la provincia di Nuoro riesca a conseguire, come merita, sempre più importanti traguardi di sviluppo e di benessere».

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