La Nuova Sardegna

Nuoro

Alle superiori cala la dispersione

di Alessandro Mele
Alle superiori cala la dispersione

I dati delle iscrizioni confermano la stabilità dei licei e un calo attorno al 10% negli istituti tecnici

30 gennaio 2021
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NUORO. Dispersione scolastica dall’inizio della pandemia: il capoluogo della Barbagia è in controtendenza rispetto al dato nazionale. In città, infatti, secondo i dati forniti dai dirigenti scolastici, i principali licei restano a dispersione zero mentre negli istituti tecnici e professionali il dato si ferma sotto il 10%. Un dato che fa ben sperare visti i numeri delle altre regioni dello stivale dove, secondo i dati emersi da una ricerca svolta dalla Comunità di Sant’Egidio, uno studente su 4 abbandona la scuola con un forte rischio di incidenza anche tra gli alunni più piccoli.

A Nuoro, negli istituti tecnici, si conferma la dispersione annua fisiologica poco sotto il 10%: «Abbiamo avuto qualche episodio di dispersione di ragazzi dei primi anni che si sono scoraggiati e che abbiamo cercato di riprendere – ha detto Silvia Meloni, dirigente scolastico del “Francesco Ciusa” che comprende i Geometri e il liceo Artistico con 515 alunni tra Nuoro e Gavoi –. La dispersione si è manifestata nella fase iniziale di questo anno scolastico ma abbiamo cercato di rimediare perché si trattava di ragazzi ancora in regime di obbligo di frequenza. Svolgere i laboratori in presenza ha motivato i ragazzi ed anche i 23 alunni diversamente abili e questo ha attutito il colpo. Pericolosa la didattica a distanza: una soluzione inaccettabile nel lungo periodo».

Il dato più alto lo registra l’istituto “Alessandro Volta” che comprende l’Agrario e l’Ipsia con 630 studenti totali: «Abbiamo registrato una dispersione del 10% – afferma il dirigente scolastico Bruno Sanna – una quantità fisiologica di ritiri dunque. Nonostante il Covid la promozione facile ci ha aiutato perché anche chi si sarebbe ritirato ha avuto un’altra possibilità. La didattica a distanza ha creato disorientamento. Molte le assenze». Anche nei due istituti del Tecnico commerciale si registra qualche perdita: «Sicuramente la pandemia rende tutto più complicato – ha detto la dirigente dell’Itc 2 “Salvatore Satta” Pietrina Masuri, 471 studenti tra Nuoro e Orosei – ma cerchiamo di operare al meglio per contenere i danni. Quelli che sono a rischio dispersione vengono monitorati anche da altri enti preposti. Tanti i ragazzi che cambiano idea, ma c’è da dire che i problemi emersi nella didattica a distanza sono da riscontrarsi nelle fragilità familiari» e ancora Pinuccio Carta, dirigente dell’Itc1 “Gian Pietro Chironi”, 540 alunni: «La dispersione riscontrata è nell’ordine delle 20 unità. La didattica a distanza può aumentare l’apatia e quindi la dispersione soprattutto nelle prime classi il rischio rimane».

Restano a dispersione scolastica zero i principali licei cittadini: «Il segreto sta nel lavoro ben fatto, assiduo e per certi versi triplicato – ha spiegato Mariantonietta Ferrante, dirigente del liceo scientifico “Enrico Fermi” che conta 1380 alunni tra Nuoro e Bitti –. I ragazzi con particolari problematiche sono stati seguiti da psicologhe ma è stato importante anche il supporto informatico. Dietro questo dato positivo c’è molto lavoro sul piano didattico e personale: paradossalmente abbiamo lavorato di più in questo periodo di didattica a distanza», poi Antonio Fadda, alla guida del liceo classico “Giorgio Asproni”, 502 alunni: «Si può sperare che la ripresa delle lezioni possa indurre alla frequenza che si è allontanato. La pandemia – ha affermato – può solo aggravare la piaga della dispersione, la scommessa da vincere sarà quella del rientro a scuola» e ancora: «La mancata dispersione dipende anche dalle promozioni di massa arbitrarie dello scorso anno», afferma Carla Rita Marchetti, dirigente del liceo delle scienze umane e musicale “Sebastiano Satta” che conta 451 alunni.

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