La Nuova Sardegna

Nuoro

Arbatax alla ricerca di navi da crociera

di Lamberto Cugudda
Arbatax alla ricerca di navi da crociera

I giganti in rada fanno sognare il litorale da Tortolì a Baunei Corrias: «Necessaria una programmazione di sistema»

04 febbraio 2021
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TORTOLÌ. Puntare sulle navi da crociera, non i giganti come Costa Crociere (diverse delle quali, per giorni, sono state in rada, fra Arbatax e Santa Maria Navarrese) o Royal Caribbean, ma su quelle fino a 180-200 metri di lunghezza, grazie allo scalo marittimo di Arbatax, che dispone di acque profonde 11 metri e su una banchina adatta all’attracco.

A rilanciare l’idea è il consigliere regionale Salvatore Corrias, che è anche sindaco di Baunei-Santa Maria Navarrese, altra località costiera fortemente interessata all’arrivo di croceristi.

«Nelle ultime settimane – afferma il consigliere regionale del Pd – la rada del golfo di Arbatax si è popolata di navi da crociera, che non sono passate inosservate. E i monti sul mare più bello d’Italia non avranno lasciato indifferenti quanti erano a bordo».

Per Corrias è doveroso chiedersi se, nell’ottica annosa della destagionalizzazione del turismo «l’Ogliastra possa rendersi riconoscibile anche agli occhi di chi programma le grandi rotte, ed essere appetibile a quel tipo di domanda». Il consigliere dem sottolinea un passaggio.

«Non mi riferisco – fa rilevare – al modello planetario di chi cerca il waterfront urbano, l’approdo del mordi e fuggi, la passeggiata a tempo e, per capirci, lo shopping modello Rinascente, senza che si deprezzi questa dimensione (ci mancherebbe). Mi riferisco alla possibilità di disegnare una prospettiva più contenuta, calibrata a ciò che il nostro territorio può offrire, di altro e di diverso, rispetto al solo cliché da love boat. Credo che noi, qualcosa d’altro e di diverso possiamo offrirlo, a patto che ci siano le condizioni strutturali».

Ricorda che il porto di Arbatax attende ancora l’annunciata classificazione: «Se riconosciuta, può renderci competitivi su più versanti, non ultimo quello croceristico, non massivo ma di nicchia, calibrato al cabotaggio, proprio quello che il nostro porto, una volta classificato, potrebbe accogliere».

Ma non basta: «Occorre una programmazione di sistema, promossa dal territorio e concertata con la Regione, che punti sulla valorizzazione delle nostre peculiarità, naturali e culturali, che ci rendono competitivi sullo scenario tirrenico e mediterraneo, anche dinnanzi ad un tipo di domanda, quella croceristica, sinora inedita per noi».

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