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Nuoro, il nipote del poeta: «Casa Satta deve essere un museo»

Francesco Pirisi
Nuoro, il nipote del poeta: «Casa Satta deve essere un museo»

Massimo Satta contrario alla decisione del Comune. Soddu e Crisponi: «Non snaturiamo nulla»

05 febbraio 2021
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NUORO. La decisione del Comune di collocare nella casa che fu di Sebastiano Satta l’ufficio d’informazione turistica riceve il “no” del nipote del poeta. Massimo Satta, figlio di Vindice, non ha dubbi sulla destinazione per l’edificio di piazza “Satta”: «La casa del nonno deve essere un museo. Così com’è stato fatto per l’abitazione di Grazia Deledda». Parole di contrarietà e anche amarezza, quelle di Satta, dalla sua residenza di Montecatini. La visione non coincide con le scelte dell’amministrazione, del sindaco Andrea Soddu. L’ufficio turistico è solo uno dei presidi che saranno ospitati nell’edificio, acquistato nel 2002. L’amministrazione vuole collocarci anche gli uffici del settore Cultura e Turismo. Scelta – informano dal municipio – dettata dalla posizione strategica della dimora del poeta e avvocato, a pochi passi dal Man, dalla Casa Deledda e dai musei.

Dice il sindaco Soddu: «Con questa destinazione non snaturiamo un luogo storico della città. Ma, al contrario, intendiamo onorare la figura di Sebastiano Satta – rimarca il sindaco – destinandovi la casa al settore della cultura e rendendola fruibile ai visitatori». Soddu sottopone all’attenzione anche un limite edilizio a ricostruire in maniera fedele il mondo privato di Satta: «Nella ristrutturazione dell’edificio, appaltata oltre dieci anni fa, l’intervento ha compromesso irrimediabilmente gli ambienti originari». Il messaggio che si vuole dare è che non c’è alcuna idea di mancare di rispetto o limitare il respiro nel ricordo del poeta: «Casa Satta sarà sempre tale – afferma l’assessore alla Cultura, Luigi Crisponi – perché all’interno ci saranno richiami che ricorderanno quale sia la sua storia. Tra le ipotesi – aggiunge – quella di ricreare alcune ambientazioni dell’epoca, tra cui lo studio di Sebastiano Satta».

Sin dal momento in cui è emersa la decisione dell’amministrazione, la questione della casa-Satta ha sollevato diverse voci contrarie nella città. Su tutte, quelle di due ex sindaci. Annico Pau, repubblicano, a capo del Comune negli anni ’80: «Ritengo la scelta improvvida e ingiustificata – afferma – dopo che il comune i Nuoro ha portato a termine il progetto per ridare all’ambiente il suo valore storico e culturale». Stessa linea da parte di Mario Zidda, alla guida per due mandati di un’amministrazione di centro-sinistra, a partire dal 2000: «La casa di Sebastiano Satta – ricorda – è stata acquistata e ristrutturata per ricreare un ambiente in cui tutto evocasse la figura e l’opera del poeta. E, insieme – aggiunge – farne il presidio storico della biblioteca “Satta”, dove poter consultare sia il fondo librario di Satta, sia gli altri fondi storici, donati al consorzio bibliotecario».

Pau e Zidda citano diversi passaggi per sostenere che l’idea da loro rivendicata sia l’unica accettabile. La corrispondenza del 1953 tra il figlio di Satta, Vindice, vice-prefetto a Pistoia, e il sindaco di Nuoro, Alfredo Atzeni, dove l’erede si congratula per «la trattativa di acquisto della casa di Sebastiano Satta, per dare stabile dimora alla biblioteca e quanto altro varrà a ricordarne l’opera». Zidda, durante la cui amministrazione è partito il restauro, ricorda che «i finanziamenti della Regione erano vincolati anche al fatto che diventasse un luogo di studio e ricerca». L’utilizzo che si vuole fare oggi si allarga oltre la soluzione originaria. La contrarietà però ha aggiunto la voce, coinvolta nei sentimenti più profondi, di Massimo Satta: «Perché la casa del nonno non può essere esclusivamente il ricordo della sua opera? Voi – dice quasi a voler richiamare la responsabilità di tutta una città – fate come volete, ma sappiate che sono contrario. Anzi, trovo la cosa anche un po’ oscena».

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