La Nuova Sardegna

Nuoro

Sulla Tossilo Spa il silenzio della Regione

di Giulia Serra
Sulla Tossilo Spa il silenzio della Regione

Macomer, incertezza sul futuro della società. Scontro con il Consorzio sulla questione del fotovoltaico

05 febbraio 2021
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MACOMER. «La partita per la gestione del nuovo inceneritore di Macomer è completamente aperta». Così, a domanda diretta, ha risposto Franco Figus, commissario del Consorzio industriale di Tossilo. La palla, dice, è in mano alla Regione e, in particolare, all'assessorato all'Industria, che ad oggi non ha ancora dato indicazioni sulla volontà o meno di intervenire per ripianare il debito della società pubblica Tossilo SpA, messa in liquidazione e poi salvata in extremis, per il 2021, dalle normative pandemiche nazionali. Del tema si discuterà il prossimo 10 febbraio nell'ambito della riunione dei soci della Tossilo, ma che da Cagliari non arrivino segnali di entusiasmo per un possibile intervento risolutore sembra ormai assodato. Ed in questo senso, come un segnale poco incoraggiante potrebbe essere interpretato anche lo slittamento dell'incontro, previsto per ieri, tra i rappresentanti del Comune di Macomer e l'assessora Anita Pili, fissato proprio per discutere del futuro di quel Consorzio industriale, proprietario della Tossilo Spa, che le amministrazioni di Borore e Macomer, coinvolgendo i sindaci del territorio, vorrebbero tornasse a gestione diretta locale con la fine del commissariamento regionale avviato nel 2008. Una partita dentro la partita, giocata in un campo regionale in cui potrebbe pesare l'attuale debolezza politica del territorio del Marghine, che si è peraltro già palesata nell'esclusione dei rappresentanti dei Comuni dalla composizione del Cda della Tossilo. Dentro un quadro complesso e disomogeneo che si articola in sfere di competenze, azioni territoriali, politiche, economiche e dirigenziali, si consumano intanto strappi e prendono corpo scontri interni. Non ci sono infatti solo le mancate comunicazioni ufficiali a irrigidire i rapporti tra il presidente della Tossilo e la guida del Consorzio che ne detiene la proprietà.

C’è il noto del doppio incarico in capo a Figus, commissario sia dell'ente macomerese che del Consorzio Zir di Ozieri (nei cui impianti gestiti dalla società mista partecipata dall'Ecoserdiana di Cagliari, la Chilivani Ambiente, vengono oggi smaltiti i rifiuti dell'impianto di Tossilo). E c’è la questione della concessione a privati di terreni consortili per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Sulla cessione dei lotti alla Erisa srl – società privata riconducibile a Danilo Migliorini, figura nota nell'ambito del Project Financing di Nuoro – per la posa del fotovoltaico e, dall'altra parte, il nulla di fatto rispetto alla richiesta avanzata dalla Tossilo per la costituzione di un polo energetico misto fotovoltaico ed eolico con cui assegnare una visione di prospettiva alla società, si sarebbe accesa una forte diatriba sfociata in un carteggio tra i due dirigenti. Alla finestra intanto, ad attendere sviluppi su una situazione sempre più ingarbugliata, restano coloro che in questi anni hanno rappresentato una sorta di scudo a difesa del progetto sul nuovo inceneritore proposto dal Consorzio in liquidazione e che ora rischiano di pagare sulla propria pelle l'uscita di scena della Tossilo SpA dalla sua gestione: i 29 operai dell'impianto di trattamento dei rifiuti, 24 dei quali in cassa integrazione dallo scorso aprile.

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