La Nuova Sardegna

Nuoro

Quattromila firme per salvare la sanità

di Luciano Piras
Quattromila firme per salvare la sanità

“Progetto per Nuoro” consegna al prefetto Rotondi anche un dettagliato dossier sul disastro in ospedale e in provincia

06 febbraio 2021
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NUORO. Quattromila firme raccolte in appena nove giorni (in piena zona arancione, tra l’altro). Quattromila nuoresi esasperati, pronti alla mobilitazione. Un piccolo-grande esercito con nomi e cognomi che va ingrossandosi sempre di più. «Abbiamo il fondato timore e la seria preoccupazione che il processo di depotenziamento del polo sanitario nuorese sia una scelta politica orientata a favorire la sanità privata e il rafforzamento dei poli di Sassari e Cagliari, privando il nostro territorio di un servizio importante ed essenziale e contribuendo di fatto all’impoverimento e al progressivo spopolamento delle zone interne». È con queste parole che “Progetto per Nuoro” ha consegnato nelle mani del prefetto Luca Rotondi un durissimo documento sullo “stato di salute” dei servizi sanitari nella provincia di Nuoro con allegate le 3.903 firme raccolte (2.431 di cittadini residenti a Nuoro; 1.472 dei Comuni limitrofi).

«Il dottor Rotondi – racconta Lisetta Bidoni, leader del movimento civico – ha ascoltato con estrema attenzione, mostrando grande sensibilità e capacità di recepire la drammaticità della situazione sanitaria e sociale, cogliendo l’urgenza di interventi in grado di dare, nell’immediato e a lunga scadenza, risposte adeguate ai bisogni di un territorio caratterizzato da basso indice demografico, da un sistema orografico e viario debole, da fenomeni di abbandono e spopolamento». Assieme a Bidoni, nella sala rappresentanze del palazzo della prefettura di via Deffenu, c’erano anche Rosa Maria Caliandro (medico di famiglia) ed Elena Zidda (già primaria del reparto di Rianimazione dell’ospedale San Francesco), i segretari generali della Cgil, Cisl e Uil pensionati, rispettivamente Gianfranco Mussoni, Pietro Bassu e Massimina Puddu. Una delegazione che ha fatto da portavoce «al diffuso stato di malessere e di disagio che attraversa tutto il territorio nuorese».

Lungo, lunghissimo il cahier de doléances portato all’attenzione del prefetto Rotondi. Nei 75 minuti di colloquio con il rappresentante del Governo, tuttavia, “Progetto per Nuoro” ha portato anche, e soprattutto, proposte. Punto primo: «Fondamentale riorganizzare e potenziare la sanità nuorese a tutti i livelli, territoriale e ospedaliera» sottolinea Lisetta Bidoni. E ancora: «È necessario rafforzare l’assistenza nel territorio – aggiungono gli altri della delegazione –, con particolare attenzione ai servizi di prevenzione, in modo da ridurre il ricorso alle cure ospedaliere. L’emergenza, che purtroppo continuerà ancora, richiede interventi urgenti, concordati con tutti gli attori del percorso assistenziale in uno sforzo di concertazione e coinvolgimento per dare riposte adeguate alla situazione pandemica, anche in chiave preventiva per il futuro». A seguire: è urgentissimo potenziare l’ospedale e completare la dotazione organica, «rafforzando tutte le attività peculiari e specifiche che hanno reso il San Francesco nel corso degli anni, di fatto, un polo ospedaliero di II livello e il punto di riferimento per tutta la Sardegna centrale». «Se i presidi di sanità pubblica non verranno rafforzati, se si continuerà a non capire che l’ospedale è la seconda linea – è l’appello –, il sistema sanitario è destinato a entrare in seria crisi con conseguenze ancor più gravi per tutti. Ed è altrettanto importante rilanciare e costruire una rete che coinvolga i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta accanto ai servizi di sanità pubblica».

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