La Nuova Sardegna

Nuoro

«Giardinetti da intitolare al giurista Salvatore Satta»

di Alessandro Mele
«Giardinetti da intitolare al giurista Salvatore Satta»

Il presidente del consiglio comunale Sebastian Cocco rilancia la proposta «Il grande scrittore autore del “Giorno del giudizio” merita una piazza in centro»

09 febbraio 2021
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NUORO. La proposta lo stuzzicava già quando ricopriva l’incarico di assessore alla Cultura, oggi l’attuale presidente del consiglio comunale Sebastian Cocco rilancia: «Intitoliamo piazza Vittorio Emanuele a Salvatore Satta e lo spazio attualmente dedicato all’autore de “Il giorno del giudizio” a Pinuccio Sciola». È nel cuore del quartiere di Santu Predu, infatti, che si trovano numerose opere dello scultore di San Sperate ed è proprio dall’idea di riorganizzare quello spazio che parte la proposta del cambio di intitolazione per le due centralissime piazze cittadine: «L’idea nasce nel 2016 quando dopo un sopralluogo – spiega Cocco – vidi i dolmen di Pinuccio Sciola mortificati dalla loro collocazione: letteralmente addossati su un muro di una casa privata. La mia proposta resta quella di creare un percorso dedicato allo scultore riorganizzando la piazza e ricollocando i dolmen in una posizione più fruibile al visitatore». Salvatore Satta non resterebbe senza piazza, spostandosi da quella di Santu Predu ad una più grande, più centrale e più trafficata: «Sarebbe giusto farlo – afferma il presidente del consiglio comunale – per dare più dignità alla figura di Satta e per una sua più coerente e naturale collocazione davanti alla casa nuorese del giurista. La proposta arriva senza scontri storici e senza alcuna furia iconoclasta. La sensibilità della giunta e del sindaco verso la figura di Salvatore Satta, sono sicuro, porteranno a raggiungere questo obiettivo». La proposta stuzzica l’intervento di alcuni tra i rappresentanti del mondo culturale ed esperti a cominciare da Ugo Collu: «Nuoro è piena di Salvatore Satta ma non lo è formalmente nel modo giusto, penso, dunque, che i giardini siano il luogo più adatto da intitolare a questa figura – dice lo studioso di Salvatore Satta – così come sarebbe giusto intitolare il corso Garibaldi a Grazia Deledda. È fondamentale valorizzare queste figure nei luoghi più importanti della città. Sì anche a Pinuccio Sciola ma pensiamo anche a Maria Lai». «Per un’idea di questo genere – afferma il direttore generale dell’Isre Marcello Mele – sarebbe opportuno aprire un dibattito che parta anche dalle origini del perché dell’attribuzione delle attuali intitolazioni. È necessaria una riflessione». C’è anche chi solleva perplessità o propone alternative: «È così necessario cambiare le abitudini del nostro abitare? – si chiede Vanna Fois di Ilisso – Bisognerebbe intervenire sulla sostanza dei luoghi e non sulla forma con la semplice associazione nominale». Il ricercatore Salvatore Pinna: «Pur considerando meritevole l’intenzione di intitolare una piazza a Sciola, ritengo che la sua memoria potrebbe essere recuperata in maniere più incisive. Per esempio – dice – restaurando il suo murale omaggio ai minatori in via Roma, ormai quasi del tutto scomparso, prima che sia troppo tardi. Oppure ricollocando i menhir nella posizione originale assolutamente non casuale. Riguardo piazza Vittorio Emanuele, non posso che vedere di buon occhio la sua nuova intitolazione a un personaggio così importante per la città, anche se, come abitante e come pronipote del fotografo Sebastiano Guiso, mi rammarica che anni fa si decise l’intitolazione della via Vittorio Emanuele al celebre fotografo, che lì aveva il suo studio, per poi vederla misteriosamente deviata verso una piccola e seminascosta via del quartiere Su nuraghe».

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