La Nuova Sardegna

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periferie 

Il Borghetto resta ancora al buio protesta dei residenti del rione

NUORO. A distanza di circa 20 anni della sua costruzione, il quartiere del “Borghetto”, all’estrema periferia tra Città Giardino e Funtana Buddia, resta ancora al buio. La causa, scrivono alcuni...

09 febbraio 2021
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NUORO. A distanza di circa 20 anni della sua costruzione, il quartiere del “Borghetto”, all’estrema periferia tra Città Giardino e Funtana Buddia, resta ancora al buio. La causa, scrivono alcuni residenti, «è che la società che doveva realizzare tutte le opere di urbanizzazione compresa la posa dei pali per la luce, pur facendo pagare la quota ad ogni singolo proprietario, ha eluso negli anni le continue sollecitazioni dei residenti e a tutt’oggi, nonostante siano passati tanti anni, tanti sindaci e varie giunte, nessuno si è occupato di risolvere la situazione di abbandono che vive il rione, lasciandolo completamente al buio».

Durante la notte, infatti, i residenti devono tenere la luce dei giardini accesa per illuminare anche la strada anche se ciò non ha evitato di «lo svilupparsi di episodi spiacevoli, aggressioni di cani e atti di vandalismo. Ma anche, buste di spazzatura rovesciate davanti ai cancelli di casa, e altre provocazioni che con l’illuminazione pubblica si sarebbero evitati».

La situazione sembrava indirizzata ad una svolta quando due settimane fa un’impresa ha iniziato la posa nella parte alta di via Longo, che è la via di accesso al quartiere di una decina di pali di illuminazione. «Pensavamo che anche il Borghetto fosse inserito nei lavori, ma invece – dicono i residenti – una volta completata di via Longo e posato l’unico palo all’inizio del nostro quartiere, la ditta ha interrotto i lavori lasciandoci ancora al buio e determinando forte malumore tra gli abitanti che si sono sentiti per l’ennesima volta presi in giro». «Dagli uffici comunali, quando siamo riusciti a contattarli, ci hanno fatto sapere che i soldi stanziati erano pochi per illuminare il quartiere, che non vi era nessuna possibilità di recuperare quanto versato per l’urbanizzazione e le canalette per i passaggi dei cavi realizzate in precedenza risultano difettose e interrotte». Servirebbero almeno 15/20mila euro per risolvere il problema ma il Comune non li ha messi a bilancio e i residenti oltre a restare senza illuminazione, hanno vie in abbandono e senza toponomastica con confusione nella consegna della posta e nell’individuazione dei vari servizi. «Confidiamo nell’interesse del sindaco – concludono i residenti – per trovare una soluzione che si trascina da un ventennio, troppi anche per la persona più paziente». (s.s.)

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