La Nuova Sardegna

Nuoro

Tortolì, 90 anni di storia del Consorzio di bonifica

di Lamberto Cugudda
Tortolì, 90 anni di storia del Consorzio di bonifica

Una solida realtà del territorio con 17 Comuni e un’estensione di 31mila ettari Il direttore: «Sono state realizzate importanti opere di difesa idrogeologica»

18 febbraio 2021
2 MINUTI DI LETTURA





TORTOLÌ. Ha appena compiuto 90 anni, ma nessuno se l’è sentita di festeggiare. Al Consorzio di bonifica d’Ogliastra, guidato dal 30 gennaio 2019 dal presidente Andrea Solanas, il rinvio delle celebrazioni è stato d’obbligo vista l’emergenza epidemiologica. Non appena sarà possibile verrà organizzato un convegno sulla storia dell’ente territoriale.

Come ricorda il direttore generale del Consorzio, l’ingegner Marcello Giacobbe, a fine novembre 1930 il Re d'Italia Vittorio Emanuele III° emanò il decreto di costituzione del “Consorzio di bonifica e trasformazione fondiaria dell’agro di Tortolì”. Un quarto di secolo fa, a seguito della fusione con il Consorzio di bonifica del Pelau Buoncammino, con sede a Cardedu, si diede vita all'attuale ente. «Il Consorzio di bonifica – spiega l’ingegner Giacobbe – è una solida realtà nel territorio dell’Ogliastra; ne fanno parte ben 17 dei 23 Comuni e si estende per oltre 31mila ettari lungo tutta la fascia centro orientale della Sardegna. È un ente pubblico economico su base associativa, che esercita attività di interesse generale, pur essendo espressione del mondo agricolo. Sono circa 4mila i soci che ne fanno parte di cui oltre 2.600 agricoltori e 1.600 extragricoli. Allo stato attuale sono oltre 20 i dipendenti effettivi in servizio. Oggi il nostro Consorzio si occupa di gestire in maniera oculata la risorsa idrica, di distribuirla e di proteggere il territorio dalle acque alluvionali e dai rischi idrogeologici».

Il direttore generale, dalla sede del viale Pirastu a Tortolì, traccia la storia dei principali interventi effettuati. «Il Consorzio di bonifica – spiega – durante i primi decenni si adoperò nelle attività di bonifica, nella realizzazione di strade, di opere di elettrificazione rurale, di difesa e protezione dai fiumi, ma anche canali al fine di ridurre le aree paludose e malsane in cui covava la malaria. Si procedette alla realizzazione delle opere irrigue, dapprima “a canaletta”, quindi tubate e poi in pressione. Si contribuì alla costituzione della Centrale ortofrutticola di Tortolì e delle Cantine sociali della stessa cittadina e di Jerzu. La costruzione della diga di Santa Lucia negli anni Novanta ha consentito di dare acqua all'agricoltura e anche all'industria». La Cartiera di Arbatax poté operare grazie all’acqua fornita dal Consorzio.

«A cavallo tra il vecchio millennio e l’attuale – conclude Marcello Giacobbe – sono state realizzate importanti opere di difesa idrogeologica, quindi i lunghi anni di commissariamento (quasi 20) e la L.R. 6/2008 hanno condizionato non poco le prospettive di sviluppo dell’ente».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative