Chirurgia chiude, anzi no Scoppia il giallo alla Assl
di Giusy Ferreli
La commissaria Cherchi avvia un’indagine per la fuga di notizie dall’ospedale Nel pomeriggio la retromarcia dopo l’ira del presidente del consiglio comunale
27 febbraio 2021
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NUORO. Una lettera con tanto di numero di protocollo indirizzata ai vertici della Assl e dell’ospedale comunica l’interruzione per quattro giorni dell’attività della Chirurgia generale del San Francesco a causa della mancanza di personale. Il documento arriva nella mani di Sebastian Cocco, presidente del consiglio comunale di Nuoro che, indignato e preoccupato, la pubblica sul suo profilo Facebook con un commento al vetriolo nei confronti dell’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, il quale lunedì scorso al teatro Eliseo aveva assicurato ad amministratori e associazioni dei malati la soluzione degli innumerevoli problemi della sanità nuorese.
Nel pomeriggio, a poche ore di distanza dalla pubblicazione della lettera, la commissaria straordinaria della Assl, Gesuina Cherchi, comunica che la sospensione riguarda non la chirurgia d’urgenza ma quella programmata.
Nel mezzo, a complicare una vicenda a dir poco surreale, c’è l’indagine interna dell’area sociosanitaria che si rivolge alla polizia postale per risalire ai responsabili della soffiata. Chi ha fatto uscire la lettera che avrebbe dovuto rimanere riservata, come tutte le comunicazioni interne alla Assl? Il dubbio arrovella gli animi mentre gli esperti in divisa sentono alcune persone. Saranno loro ad accertare come e chi abbia fatto uscire il documento interno dagli uffici. L’unica certezza che si ha – ma giusto perché è scritto nero su bianco – è che il direttore dell’unità operativa di chirurgia generale, Carlo De Nisco, nella sua lettera datata 24 febbraio e inviata al direttore sanitario del presidio ospedaliero, Grazia Cattina, e alla commissaria Cherchi, evidenzia le difficoltà che lo inducono a interrompere il servizio dal 25 al 28 febbraio. Il chirurgo scrive di non poter far fronte alle urgenze e alle cosiddette attività d’elezione a causa della mancanza di personale, criticità più volte riscontrata nelle scorse settimane. Non solo, De Nisco chiede che l’interruzione venga comunicata alle centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari e ai primari del pronto soccorso e di rianimazione dello stesso San Francesco.
Qualcosa però nel frattempo deve essere cambiata se, nel pomeriggio, dalla direzione della Assl nuorese arriva la precisazione. La dirigenza, che nel frattempo avvia un’ispezione interna precisa che «la sospensione riguarda la cosiddetta chirurgia d’elezione, o attività chirurgica programmata” ricordando che “tale attività si riduce in maniera considerevole il sabato e la domenica, mentre continua sempre ad essere garantita la chirurgia d’urgenza».
La sospensione dell’attività chirurgica nel week end, sempre secondo la commissaria Cherchi è dovuta «a una mera questione burocratica e organizzativa, legata alla scadenza delle convenzioni con l’Azienda ospedaliero universitaria e l’Assl di Sassari e che la scadenza è già stata superata con una proroga per tutto marzo a partire da lunedì». Una soluzione, dunque, è stata trovata e di questo non possono che rallegrarsi gli abitanti del capoluogo e della provincia che quanto meno, se dovesse servire, potranno essere operati al San Francesco. Ciò che invece rimane da capire, in questa vicenda dai contorni poco chiari, è se ci si trovi di fronte ad una guerra interna consumata nel bel mezzo di un periodo particolarmente difficile per i servizi sanitari, ospedalieri e territoriali, del nuorese e per i pazienti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel pomeriggio, a poche ore di distanza dalla pubblicazione della lettera, la commissaria straordinaria della Assl, Gesuina Cherchi, comunica che la sospensione riguarda non la chirurgia d’urgenza ma quella programmata.
Nel mezzo, a complicare una vicenda a dir poco surreale, c’è l’indagine interna dell’area sociosanitaria che si rivolge alla polizia postale per risalire ai responsabili della soffiata. Chi ha fatto uscire la lettera che avrebbe dovuto rimanere riservata, come tutte le comunicazioni interne alla Assl? Il dubbio arrovella gli animi mentre gli esperti in divisa sentono alcune persone. Saranno loro ad accertare come e chi abbia fatto uscire il documento interno dagli uffici. L’unica certezza che si ha – ma giusto perché è scritto nero su bianco – è che il direttore dell’unità operativa di chirurgia generale, Carlo De Nisco, nella sua lettera datata 24 febbraio e inviata al direttore sanitario del presidio ospedaliero, Grazia Cattina, e alla commissaria Cherchi, evidenzia le difficoltà che lo inducono a interrompere il servizio dal 25 al 28 febbraio. Il chirurgo scrive di non poter far fronte alle urgenze e alle cosiddette attività d’elezione a causa della mancanza di personale, criticità più volte riscontrata nelle scorse settimane. Non solo, De Nisco chiede che l’interruzione venga comunicata alle centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari e ai primari del pronto soccorso e di rianimazione dello stesso San Francesco.
Qualcosa però nel frattempo deve essere cambiata se, nel pomeriggio, dalla direzione della Assl nuorese arriva la precisazione. La dirigenza, che nel frattempo avvia un’ispezione interna precisa che «la sospensione riguarda la cosiddetta chirurgia d’elezione, o attività chirurgica programmata” ricordando che “tale attività si riduce in maniera considerevole il sabato e la domenica, mentre continua sempre ad essere garantita la chirurgia d’urgenza».
La sospensione dell’attività chirurgica nel week end, sempre secondo la commissaria Cherchi è dovuta «a una mera questione burocratica e organizzativa, legata alla scadenza delle convenzioni con l’Azienda ospedaliero universitaria e l’Assl di Sassari e che la scadenza è già stata superata con una proroga per tutto marzo a partire da lunedì». Una soluzione, dunque, è stata trovata e di questo non possono che rallegrarsi gli abitanti del capoluogo e della provincia che quanto meno, se dovesse servire, potranno essere operati al San Francesco. Ciò che invece rimane da capire, in questa vicenda dai contorni poco chiari, è se ci si trovi di fronte ad una guerra interna consumata nel bel mezzo di un periodo particolarmente difficile per i servizi sanitari, ospedalieri e territoriali, del nuorese e per i pazienti.
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