La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Assl non riconosce il diploma da Oss

L’Assl non riconosce il diploma da Oss

L’appello di una donna di Villagrande da un anno tecnico dei servizi sanitari

27 febbraio 2021
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VILLAGRANDE STRISAILI. Avere un diploma, ma non poterlo utilizzare, perché nell’isola (al contrario di altre regioni) non esiste un inquadramento professionale adeguato. A parlare è Jenny Casari, 38 anni, villagrandese, che lo scorso anno, il 25 giugno, ha conseguito, nell’Istituto professionale Ianas il diploma di "Tecnico dei servizi socio sanitari" con votazione 85/100. Ma tutto questo, come sottolinea la donna, che ha raccolto le lamentele anche di altre colleghe, non è servito a trovare un’occupazione «perché il titolo che abbiamo conseguito, nonostante sia stato riconosciuto con delibera regionale 18/12 del 21 aprile 2015 ancora non trova un adeguato inquadramento professionale».

Casari precisa che, con tale delibera, all'interno del piano di studi «veniva riconosciuta la qualifica di Oss, con un ulteriore modulo di 400 ore, da spendersi attraverso il tirocinio, in accordo con strutture pubbliche e private». Ma non è tutto, perché evidenzia come con il diploma conseguito, avrebbe potuto lavorare, soprattutto nel campo della disabilità, in équipe con piscologi, oppure logopedisti, psichiatri, in ospedali, Rsa, Centri di aggregazione e centri di mediazione culturale.

«Ma tutto questo – prosegue la donna diplomatasi (già aveva un altro diploma) “Tecnico dei servizi socio sanitari” – è rimasto solo sulla carta. Dopo otto lunghi mesi trascorsi inutilmente, e dopo avere cercato con scarsi risultati di comunicare con il presidente della Regione e i diversi assessori di competenza, ci troviamo senza un riconoscimento sia del titolo di studio che della qualifica di Oss. Ci è stata concessa una spicciola telefonata da parte dell' Urp, che non solo riferiva di avere “dimenticato" di visionare la mia email, ma mi veniva chiesto cosa stessi chiedendo nello specifico».

Eppure, Jenny Casari, così come altre sue colleghe ha provato a trovare un’occupazione, vedasi alla Rsa di Tortolì «ma ci è stato detto che, come Oss si doveva avere fatto il tirocinio di 400 ore; mentre alla Cgil avevano rimarcato che potevamo essere assunte, con una qualifica minore, fino al conseguimento delle 400 ore di tirocinio, per poi avere il contratto come Oss». Per la donna si è in presenza di una situazione alquanto bizzarra «considerata la pandemia che ha investito la nostra regione, come tutta la nazione, causando effetti collaterali quali sofferenza del comparto socio sanitario e disoccupazione».Jenny Casari conclude sottolineando che un altro tassello, di uguale importanza è l'uscita «si spera imminente, del bando per le graduatorie di III Fascia Ata, dove fra i titoli valutabili, con Dm 716/2014, vi è anche la qualifica di Oss». (l.cu.)



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