La Nuova Sardegna

Nuoro

Sindia il Covid fa chiudere le attività

di Sandro Biccai
Sindia il Covid fa chiudere le attività

Nel paese in zona rossa anche il panificio “Su bistoccu” fa i conti con la pandemia

02 aprile 2021
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SINDIA. A due giorni dalla Pasqua, la sensazione netta è di trovarsi di fronte ad un paese sospeso tra la dura realtà di un focolaio pandemico esteso come pochi altri a livello regionale e il desiderio di poter ritornare quanto prima ad una parvenza di normalità. I dati, freddi e angoscianti che hanno messo in ginocchio Sindia, si accompagnano al dramma delle cinque famiglie che piangono i loro cari scomparsi causa virus nel breve volgere di qualche giorno. A ieri i positivi risultavano essere 109, sei dei quali ricoverati in ospedale. Per fortuna, nell'ultimo report del Comune, hanno iniziato a fare capolino anche i primi negativizzati: quindici. Ancora pochi, certo, ma sempre meglio di quello zero rimasto desolatamente invariato per giorni e giorni. Accanto a quelli sanitari, vi sono poi i riverberi negativi sulle attività economiche, molte delle quali chiuse da oltre due settimane, in alcuni casi perché considerate non essenziali, in altri perchè il virus non ha risparmiato neppure esercenti ed operatori. Come successo, da ultimo, con il panificio “Su bistoccu”, chiuso da ieri a seguito della positività di uno dei titolari. Giancarlo Pisanu, non nasconde il suo sconforto: «Per più di 15 giorni ho scelto volontariamente di isolarmi dalla famiglia e dal paese dove risiedo. Al tampone del 29 marzo sono risultato negativo ma purtroppo è risultato positivo il mio socio. La conseguenza è stata l'inevitabile chiusura del panificio disposta dall' Assl sino al prossimo esame molecolare del 9 aprile. Pur consapevoli delle conseguenze che questa chiusura arrecherà alla società, rispettiamo la decisione e pensiamo a chi sfortunatamente ha subito perdite peggiori e a chi ancora deve lottare contro questo nemico subdolo ed invisibile». A dispetto di tutto, a non perdersi d'animo sono stati i ragazzi dell'Azione cattolica, che per il venticinquesimo anno hanno organizzato la consueta Via Crucis dei giovani. Per una volta, si spera l'ultima, non nei vicoli del paese immersi nel buio della sera, ma interamente online. Riflettendo su ciò che si è vissuto nell'ultimo anno e nelle ultime settimane. Poco più di trenta minuti dal forte impatto simbolico, compendiato in un messaggio: “Ogni tappa della vita è un tempo per credere e per sperare”. La stessa speranza di cui ha bisogno Sindia in una delle fasi storiche più difficili dal dopoguerra ad oggi.

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