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la protesta 

Soddu sulla chiusura dell’hospice «La sanità nuorese è allo sfacelo»

Soddu sulla chiusura dell’hospice «La sanità nuorese è allo sfacelo»

NUORO. Il fronte della protesta contro la chiusura dell’hospice, servizio essenziale per i pazienti in fine vita e per le loro famiglie, si allarga. A stigmatizzare quanto accaduto nella struttura...

11 aprile 2021
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NUORO. Il fronte della protesta contro la chiusura dell’hospice, servizio essenziale per i pazienti in fine vita e per le loro famiglie, si allarga. A stigmatizzare quanto accaduto nella struttura dell’ospedale Zonchello, chiusa per mancanza di medici, il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu. «Per l’ennesima volta dobbiamo prendere atto che quando si tratta di intervenire per rimediare allo sfacelo della sanità nuorese le rassicurazioni e le promesse di Regione e Ats cadono nel vuoto» afferma il primo cittadino che ieri mattina, dopo la denuncia della “Nuova Sardegna”, si è precipitato nella struttura per manifestare il suo disappunto.

Una chiusura, quella dell’hospice che, secondo Soddu altro non è che la conferma che non c’è la volontà intervenire per trova-re una soluzione. «È la conferma – attacca il sindaco – che è in atto lo smantellamento del presidio sanitario a favore di altre realtà. Non può infatti passare inosservato che reparti di eccellenza, come appunto l’hospice, che fino a pochi mesi fa ci venivano invidiati anche fuori della nostra isola, ora si trovino in questa situazione gravissima». La riflessione riguarda anche gli altri reparti. «Fa rabbia – incalza –, e allo stesso tempo sconforta, sentire che l’ospedale di Nuoro sarà all’avanguardia nella chirurgia robotica e che attirerà medici da tutta Italia, quando lo stesso personale sanitario ci manca per tenere aperti i servizi essenziali. Nuoro avrà reparti che la proietteranno nel futuro? Benissimo, ma ora dobbiamo affrontare il presente. E il presente ci dice che non siamo capaci di trovare due medici che tengano aperto un servizio fondamentale per pazienti che affrontano l’ultima fase della loro vita e hanno tutto il diritto a farlo nella maniera meno dolorosa e con tutto il conforto possibile». Il sindaco sposa la soluzione prospettata qualche giorno fa dalla deputata Mara Lapia che aveva caldeggiato l’assunzione a tempo indeterminato di due dottoresse disponibili a prestare servizio sin da subito nel servizio di Cure palliative diretto da Salvatore Salis. «La Regione – conclude il sindaco – attinga dalle graduatorie, coopti il personale da altri ospedali, provveda a bandire selezioni. Insomma, faccia subito tutto ciò che è in suo potere per risolvere definitivamente la situazione, senza fare ricorso a soluzioni temporanee». (g.f.)

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