La Nuova Sardegna

Nuoro

Macomer, scuole ancora chiuse

di Alessandra Porcu
Macomer, scuole ancora chiuse

Emergenza Covid, il sindaco ha deciso di posticipare la ripresa delle lezioni di un’altra settimana

14 aprile 2021
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MACOMER. A Macomer i portoni delle scuole di ogni ordine e grado rimarranno sbarrati per un’altra settimana. Neppure la possibilità di tenere aperte quelle dell’infanzia fino alla prima media, anche in zona rossa, ha indotto il sindaco, Antonio Succu e la sua giunta, ad attenersi alle disposizioni del nuovo Dpcm. Dopo diversi colloqui con i presidi e i referenti del Servizio di Igiene e sanità pubblica, è stato deciso di prorogare l’ordinanza emessa martedì 6 aprile. Alunni, insegnanti e genitori dovranno destreggiarsi, per altri sette giorni, con la didattica a distanza. Tra la delusione dei più piccoli e i timori degli adulti si andrà avanti con le videolezioni. I numeri parlano chiaro: contagi in aumento di ora in ora. Un bollettino in continuo aggiornamento che ieri ha raggiunto quota 153. «Dobbiamo, purtroppo, rilevare che una nostra concittadina, positiva al Covid 19, è venuta a mancare» ha fatto sapere Succu. Il dilagare del virus preoccupa e non poco. Da qui la decisione sofferta di non far tornare i ragazzi in classe.

«Comprendiamo le ragioni che hanno portato a imboccare la via della prudenza e non possiamo che condividerla – sottolinea Sergio Masia, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Giannino Caria” –. Dispiace non poter riaccogliere i nostri alunni già da domani ma, se ci saranno le condizioni, saremo pronti a farlo il 22 aprile. Sebbene abbiamo a disposizione tutti gli strumenti per lavorare da remoto, siamo convinti che l’interazione tra docenti e ragazzi debba avvenire in aula. Il dna dell’insegnamento risiede proprio nello scambio interpersonale. Nessun dispositivo sarà mai capace di riprodurre il dialogo, il confronto e l’empatia che scaturiscono dalle lezioni frontali». Sembrano, invece, non aver più intenzione di attendere i sindaci dell’Unione dei Comuni del Marghine. A scatenare la loro ira è, ancora una volta, il servizio di Igiene pubblica dell’Assl di Nuoro.

«Nonostante le numerose proteste da parte degli amministratori e delle comunità locali – tuona il primo cittadino di Silanus, Gian Pietro Arca – continua a dimostrarsi incapace di gestire una situazione emergenziale come quella che ancora stiamo vivendo. Mancano risposte certe e immediate da dare a chi si trova in isolamento e in quarantena perché positivo al coronavirus. Nulla è cambiato dalla prima ondata pandemica a oggi – rimarca –. Nessun intervento migliorativo di un servizio non degno, secondo me, di un paese civile. Per questo a nome mio e dei miei colleghi ho scritto al Prefetto di Nuoro affinché solleciti chi di dovere a garantire un’efficiente e agevole erogazione delle attività. Sarebbe utile – conclude il sindaco Arca – come più volte chiesto, attivare un numero di telefono dedicato per accogliere le segnalazioni, dare e ricevere le informazioni necessarie».

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