La Nuova Sardegna

Nuoro

il caso 

Vendevano finte assicurazioni auto tre finiscono davanti al giudice

Vendevano finte assicurazioni auto tre finiscono davanti al giudice

NUORO. La promessa, sbandierata attraverso un annuncio su un sito internet, era quella di un contratto di assicurazione auto decisamente allettante. E subito dopo diversi contatti telefonici e via...

14 aprile 2021
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NUORO. La promessa, sbandierata attraverso un annuncio su un sito internet, era quella di un contratto di assicurazione auto decisamente allettante. E subito dopo diversi contatti telefonici e via sms per ottenere i dati relativi al mezzo e al conducente. Sembrava davvero a portata di tasca e di un semplice click, l’Rca sottoscritta il 23 gennaio del 2018 da un’automobilista di Orgosolo. E invece, nell’arco di pochi mesi, si è rivelata per quello che era: una truffa bella e buona. Non era mai esistito alcun contratto Rca, né alcuna compagnia assicurativa alle sue spalle: l’auto per diversi mesi aveva girato per le strade dell’isola senza alcuna copertura assicurativa con tutti i rischi annessi. L’unico dato effettivamente reale erano i 412 euro versati dall’ignara automobilista sotto forma di ricarica su una carta Poste pay che le era stata indicata dal sedicente assicuratore. E anche quelli, manco a dirlo, si sono purtroppo volatilizzati. Spariti nel nulla.

È approdata ieri mattina davanti al gup, per la prima udienza preliminare, l’inchiesta per truffa aggravata nata dalla denuncia presentata nei primi mesi del 2018 alla Guardia di finanza dalla automobilista di Orgosolo. E insieme a lei aveva presentato una querela anche un altro automobilista, residente a Mamoiada, al quale la donna, quando ancora era ignara della truffa, aveva consigliato la stessa assicurazione online. Pure in quest’ultimo caso, la trafila era stata la stessa: solito annuncio allettante di un’assicurazione auto a buon prezzo, identica richiesta di farsi inviare i dati dell’auto e del suo proprietario, poi l’indicazione del numero di una carta Poste pay sulla quale gli acquirenti dell’assicurazione avrebbero dovuto versare i soldi richiesti. Quattrocentododici euro per ciascuno contratto. E poco dopo aver fatto il versamento dei soldi, sempre attraverso internet e i telefonini, i due acquirenti ricevevano il certificato di assicurazione. Solo che era tutto falso, seppur presentato sotto una veste apparentemente regolare. Così gli automobilisti ignari giravano in auto convinti di avere l’Rca, ma in realtà quest’ultima per loro non esisteva.

La truffa sarebbe andata avanti ancora per chissà quanto, se non fosse che un giorno uno dei due automobilisti aveva avuto un piccolo incidente stradale, e da lì, in poco tempo, aveva scoperto di non avere alcuna assicurazione. Di qui la denuncia, l’avvio di un’indagine, e ieri mattina la prima udienza preliminare che è stata rinviata di alcuni mesi per un difetto di notifica. Gli imputati, difesi dall’avvocato Adriano Catte, sono Gaetano Coppola, 51 anni, di Portici, in provincia di Napoli, Rosaria Russo, 22 anni, nata ad Acerra ma residente a Napoli, , Sheikh Sahalam, 34 anni, originario del Bangladesh ma residente a Napoli, e due persone che sin dall’inizio sono state dichiarate irreperibili. (v.g.)

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