La Nuova Sardegna

Nuoro

“Il mio canto per Oliena” tra amarcord e futuro

“Il mio canto per Oliena” tra amarcord e futuro

Lucia Becchere raccoglie in un libro le memorie legate ai momenti salienti e alle persone del paese

15 aprile 2021
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OLIENA. «Un atto d’amore verso quello che un tempo è stato anche il mio paese e che ancora oggi vive, si nutre e si rigenera nel mio ricordo». È con queste parole che Lucia Becchere presenta il suo nuovo libro, “Il mio canto per Oliena”, ancora fresco di stampa. Un viaggio nella memoria personale e collettiva, di famiglia e di paese, tra momenti salienti e figure che hanno lasciato il segno, tra una tappa e all’altra della vita di tutti i giorni. Dai primissimi ricordi al matrimonio, dall’asilo alla cresima, dalle feste alla vendemmia, raccontando la lavorazione del pane “harasau” e “su paralimpiu”. Pagine toccanti, che fanno riflettere su come sono cambiati i tempi, ma anche ironiche e divertenti nelle parole che Lucia Becchere domina con maestria. Emblematico il capitolo “L’arte di arrangiarsi”, alquanto curioso il capitolo “Le comari di Santu Juvanne”.

Arricchito da numerose fotografie in bianco e nero, il libro è un vero e proprio omaggio alla vita e alla vitalità di Oliena, un inno corale al paese all’ombra del monte Corrasi. Significativa e davvero riassuntiva dello spirito del volume, l’immagine di copertina: “La casa di Santa Maria”, un dipinto di Mario Adolfi che mette in primo piano i bambini. Protagonisti indiscussi di questo viaggio a ritroso, un amarcord che comunque non si ferma al passato più o meno lontano.

Poetessa, una vita da insegnante, ora redattrice del settimanale diocesano “L’Ortobene”, Lucia Becchere, infatti, raccoglie non soltanto testimonianze di ieri ma anche interviste di oggi. Oliena e la sua gente vivono e rivivono a futura memoria. Da Martino Salis a Pasqua Salis, da Gesuino Curreli a Maria Catte, gli olianesi che prendono voce, o direttamente o indirettamente, sono tanti: Giuliana Puligheddu, Dolores Turchi, Cristiano Porqueddu, Mario Massaiu, Pietro Cancellu, Salvatore Mastroni, Fannuccio Loi, Pietrino Monni, Peppino Catte, Mario Melis. Ritratti di persone e personaggi testimoni di come sono cambiati gli anni a Oliena.

«Il desiderio di scrivere questo libro viene da molto lontano» confessa in apertura l’autrice. «Ho sempre pensato di dare voce ai miei silenzi, ai miei pensieri, a quel cumulo di emozioni vissute negli anni della mia infanzia e della mia adolescenza quando tutto si fa per la prima volta, quando ognuno di noi viene travolto da sogni e desideri che contemplano affetti, passioni e speranze, quando il velo dell’innocenza copre di magia ogni attimo del nostro vissuto e lo rende prezioso scrigno di un patrimonio indelebile a cui attingere». «È proprio quell’impronta magica – sottolinea ancora Lucia Becchere – che riaffiora nel ricordo di un tempo favoloso in cui tutto passava attraverso il gioco, il canto, le feste, i riti e le tradizioni, valori identitari e comunitari di ogni società, a rendere straordinario il nostro vissuto». (l.p.)

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