La Nuova Sardegna

Nuoro

Tubi a Cala dei Francesi il Grig presenta un esposto

di Sergio Secci
Tubi a Cala dei Francesi il Grig presenta un esposto

Budoni, il Gruppo di intervento giuridico alla Procura: sembra un cantiere Non ci sono però cartelli e tutta l’area è tutelata da vincoli paesaggistici

15 aprile 2021
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BUDONI. Tubazioni in pvc destinate probabilmente a realizzare una condotta irrigua, corrugato e quattro pozzetti in cemento armato depositati in un terreno a Punta Li Tulchi-Cala dei Francesi all’estremo nord del territorio Budonese, fanno temere nuove edificazioni all’associazione ambientalista Gruppo d’Intervento Giuridico. «In questi giorni sembra che sia stato installato un cantiere senza alcuna indicazione delle finalità – riporta una nota del responsabile della Onlus Stefano Deliperi –. Se ne ignorano i motivi, così come la sussistenza di eventuali autorizzazioni, e non vorremmo si trattasse del preludio per nuove edificazioni». Si chiede Deliperi. L’area è tutelata con vincolo paesaggistico e di conservazione integrale anche ai sensi del piano paesaggistico regionale e una volta appreso della posa del materiale, l’associazione ecologista ha inviato ieri una nuova istanza di accesso civico e di informazioni ambientali con l'adozione degli opportuni interventi al ministero della Cultura, Direzione generale per la pianificazione territoriale e vigilanza edilizia della Regione, Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio di Sassari, carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale informando anche la Procura di Nuoro. «Nessun cartello di inizio lavori né altre informazioni per opere a due passi dal mare – spiega nell’esposto –. Nel novembre scorso era stata tagliata e in parte bruciata parte della vegetazione mediterranea e il Grig aveva inviato un’istanza di accesso civico. Il comando della Polizia locale di Budoni aveva replicato informando dell’avvenuto svolgimento di due sopralluoghi, mentre il Servizio Tutela del paesaggio rispondeva di non avere informazioni in proposito. Successivamente, era stato il sindaco Giuseppe Porcheddu ad affermare che nella zona era stato eseguito un controllo del Corpo forestale per il taglio di legnatico e pulizia del sottobosco che non aveva fatto emergere irregolarità specificando che gli uffici del Comune si erano limitati a rilasciare un certificato di destinazione urbanistica evidenziando gli interventi realizzabili. Porcheddu a fine novembre aveva anche detto che le verifiche a Cala dei Francesi, non hanno fatto emergere violazioni ai vincoli ambientali o urbanistici e che erano in corso lavori di potatura e pulizia del sottobosco». Il Gruppo d’intervento giuridico specifica infine che «Sono ben 20 mila le sottoscrizioni della petizione popolare per la salvaguardia delle coste sarde rivolta al ministro della Cultura e al presidente della Regione con la richiesta di mantenimento dei vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dal Ppr».

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