La Nuova Sardegna

Nuoro

Bolotana Comune a caccia degli evasori dell’Imu

di Federico Sedda
Bolotana Comune a caccia degli evasori dell’Imu

È polemica sulla scelta di affidare a una ditta esterna la verifica dei pagamenti L’ex consigliere Saba: «Un appalto da 32mila euro che si poteva di certo evitare»

23 aprile 2021
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BOLOTANA. Polemiche sugli avvisi di accertamento che stanno arrivando in questi giorni a numerosi cittadini relativi al mancato pagamento dell’Imu, l’imposta municipale unica sugli immobili, del 2015. A sollevarle è il consigliere di minoranza, Armando Saba, che sulla questione ha scritto una lettera aperta alla sindaca, Annalisa Motzo. Nel mirino di Saba c’è soprattutto la decisione del Comune di affidare l’incarico di verificare l’avvenuto pagamento o meno dell’imposta a una ditta esterna. «Con una determina del 24 novembre del 2020 – sottolinea il consigliere dell’opposizione – il responsabile del settore contabile e del servizio tributi, evidentemente in attuazione delle direttive politiche della giunta municipale, ha affidato l’appalto del servizio di verifica alla ditta Maggioli di Santarcangelo di Romagna per un importo di 32mila e 200 euro più Iva. Il tutto, come si legge nel provvedimento, “per evitare danni patrimoniali e certi all’ente”. Una determina – osserva Armando Saba – forse tecnicamente ineccepibile, ma sicuramente fumosa e incomprensibile per i cittadini che si sono visti recapitare un’ingiunzione per il presunto mancato pagamento dell’Imu a partire dal 2015. Fino a qualche mese fa – ricorda il consigliere di minoranza – il servizio era gestito da un impiegato conosciuto da tutti per serietà e competenza e che, quando è andato in pensione, ha lasciato i registri, i ruoli i fascicoli relativi ai tributi comunali in perfetto ordine. Bastava consultare quegli atti ed il Comune avrebbe saputo subito chi erano i cittadini in regola e chi, invece, non lo era. Il Comune è anche dotato di una banca dati relativa ai tributi realizzata dalle precedenti amministrazioni che evidentemente non è stata consultata o della quale si ignora l’esistenza».

Armando Saba, amministratore comunale di lungo corso, rivolge alla sindaca una serie di domande: «Era necessario deliberare un supporto al servizio provocando così l’invio in modo indiscriminato di ingiunzioni a tutti cittadini? Era necessario spendere 32mila e 200 euro per il presunto accertamento collettivo dei cittadini morosi, soprattutto in un momento di malessere sociale come questo? Nel contratto erano specificati le modalità e i termini con i quali la ditta appaltatrice avrebbe dovuto effettuare gli accertamenti?».

Saba alza il tono della polemica. «Non le chiedo di rispondermi – scrive alla sindaca nella lettera aperta – perché so già che non lo farà. Voglio, però, solo informarla del malessere e della rabbia che sta montando fra i cittadini già stremati da mesi di pandemia e ora costretti ad assistere all’ennesimo teatrino che si sviluppa nei piani alti del nostro municipio, che francamente – conclude Armando Saba – ha conosciuto giorni migliori».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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