siniscola
Loculi esauriti e tombe requisite è il cimitero delle polemiche
di Sergio Secci
SINISCOLA. Loculi esauriti nel cimitero di Siniscola e inumazioni vietate con il sindaco Gian Luigi Farris costretto ad emanare un’ordinanza per requisire temporaneamente spazi liberi nelle tombe di...
25 aprile 2021
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SINISCOLA. Loculi esauriti nel cimitero di Siniscola e inumazioni vietate con il sindaco Gian Luigi Farris costretto ad emanare un’ordinanza per requisire temporaneamente spazi liberi nelle tombe di famiglia. A distanza di quattro anni è nuovamente emergenza nella cittadina capoluogo della Baronia. Uno degli ultimi ampliamenti risale ormai ad alcuni anni fa con la posa in opera di nuovi loculi e ossari per adeguare lo spazio cimiteriale alle esigenze della collettività. Erano stati posizionati due blocchi di loculi per 170 salme nel lato est che sono andati presto ad esaurirsi visto che solo nel 2020 i morti sono stati 143.
«Il Comune procederà a requisire ai privati nelle edicole funerarie, i loculi ad oggi non occupati» dice il consigliere di minoranza Lucio Carta. «L’operazione seppur legittima in quanto il cimitero è bene demaniale, rappresenta la punta dell’iceberg della più totale assenza di programmazione di questa amministrazione. Non sono bastati cinque anni al sindaco e alla giunta – prosegue Carta – per capire quante persone muoiono ogni anno a Siniscola e provvedere all’individuazione degli spazi di sepoltura. Perché si deve arrivare sempre all’ultimo minuto e individuare soluzioni bizzarre? Perché chiedere ai cittadini un sacrificio in sostituzione al ruolo dell’amministrazione e perché non si è fatto nulla per iniziare a pensare alla realizzazione di un nuovo cimitero come previsto dal Puc nell’area di Sant’Elene?».
Pronta la replica del sindaco. «Abbiamo predisposto il posizionamento dei loculi prefabbricati in un nuovo settore del cimitero e quindi a breve risolveremo il problema – spiega Farris –. Nel frattempo, stiamo liberando i loculi con salme inumate oltre i 40anni e a breve avremo a disposizione anche quelli». Secondo Lucio Carta l’amministrazione Farris ha ritenuto prioritario spendere centinaia di migliaia di euro per realizzare altre opere pubbliche non essenziali mentre invece si potevano iniziare i lavori del nuovo cimitero a Sant’Elene, un’opera quanto mai necessaria alla comunità. «Attendiamo – conclude il consigliere – di conoscere i criteri che l’amministrazione adotterà per scegliere le tombe dei privati da requisire sperando che non siano ancora una volta dettati dall’improvvisazione».
«Il Comune procederà a requisire ai privati nelle edicole funerarie, i loculi ad oggi non occupati» dice il consigliere di minoranza Lucio Carta. «L’operazione seppur legittima in quanto il cimitero è bene demaniale, rappresenta la punta dell’iceberg della più totale assenza di programmazione di questa amministrazione. Non sono bastati cinque anni al sindaco e alla giunta – prosegue Carta – per capire quante persone muoiono ogni anno a Siniscola e provvedere all’individuazione degli spazi di sepoltura. Perché si deve arrivare sempre all’ultimo minuto e individuare soluzioni bizzarre? Perché chiedere ai cittadini un sacrificio in sostituzione al ruolo dell’amministrazione e perché non si è fatto nulla per iniziare a pensare alla realizzazione di un nuovo cimitero come previsto dal Puc nell’area di Sant’Elene?».
Pronta la replica del sindaco. «Abbiamo predisposto il posizionamento dei loculi prefabbricati in un nuovo settore del cimitero e quindi a breve risolveremo il problema – spiega Farris –. Nel frattempo, stiamo liberando i loculi con salme inumate oltre i 40anni e a breve avremo a disposizione anche quelli». Secondo Lucio Carta l’amministrazione Farris ha ritenuto prioritario spendere centinaia di migliaia di euro per realizzare altre opere pubbliche non essenziali mentre invece si potevano iniziare i lavori del nuovo cimitero a Sant’Elene, un’opera quanto mai necessaria alla comunità. «Attendiamo – conclude il consigliere – di conoscere i criteri che l’amministrazione adotterà per scegliere le tombe dei privati da requisire sperando che non siano ancora una volta dettati dall’improvvisazione».