La Nuova Sardegna

Nuoro

Non solo cavallette: un nuovo focolaio di agalassia nei campi

di Federico Sedda
Non solo cavallette: un nuovo focolaio di agalassia nei campi

Orotelli. È la seconda segnalazione nell’arco di due mesi L’allevamento interessato dall’infezione è sotto sequestro

06 maggio 2021
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OROTELLI. Non solo l’invasione delle voraci cavallette, ma anche la segnalazione di un nuovo focolaio di agalassia contagiosa, il secondo nel giro di due mesi: le campagne di Orotelli continuano a essere devastate da eventi naturali, acuiti anche dalla mancata prevenzione, che provocano danni enormi agli allevatori. Stavolta, il focolaio di agalassia che colpisce gli ovini e i caprini è stato segnalato in un allevamento sito nelle campagne di Mussinzua - Nusullo. Ai primi di marzo del 2021 il morbo era comparso in un’azienda zootecnica di Sa tanca ‘e su monte. L’ordinanza di sequestro dell’allevamento emessa allora dal sindaco, Nannino Marteddu, non è stata ancora revocata. Questo significa che, nonostante siano trascorsi due mesi, il morbo non è stato ancora debellato. Il nuovo focolaio di agalassia contagiosa è stato segnalato il 29 aprile scorso dal servizio veterinario dell’Ats Sardegna – dipartimento di prevenzione e sanità animale Nuoro-Lanusei. Anche stavolta, dopo la segnalazione, sono scattate immediatamente le misure previste dalle autorità sanitarie per circoscrivere il fenomeno e cercare di evitare il contagio delle altre greggi che pascolano nelle vicinanze dell’ ovile dichiarato infetto. In particolare, il sindaco, con un’ordinanza urgente emessa il 3 maggio scorso, oltre al sequestro sanitario dell’ allevamento interessato dall’infezione, ha disposto anche l’isolamento degli animali ammalati o sospetti tali da quelli sani, la disinfezione periodica dei ricoveri, il divieto di accesso a persone estranee e di movimentazione delle greggi sotto osservazione se non dietro il rilascio di autorizzazioni specifiche, la segnalazione della presenza della malattia agli ingressi delle aziende e nelle zone di confine, il divieto di portare all’esterno qualsiasi vettore di contagio e di abbeverare i ruminanti in quarantena in vasche pubbliche o comuni e, infine, il divieto di utilizzare il latte prodotto.

Per questo, l’ ordinanza, oltre che alle autorità competenti per la vigilanza, è stata notificata anche al caseificio a cui l’ azienda interessata conferisce il latte prodotto. Questo divieto, dettato obbligatoriamente dal protocollo per combattere l’agalassia, è quello che provoca agli allevatori il danno maggiore. L’intera area dove è stato individuato il nuovo focolaio dell’infezione, compresi i pascoli attigui, è stata dichiarata zona infetta da agalassia contagiosa. La malattia si diffonde facilmente tramite il contatto diretto tra gli animali e con la mungitura. Il sintomo più frequente è rappresentato dalla mastite, caratterizzata da un calo temporaneo o scomparsa del latte. L’agalassia, insieme ad altre malattie endemiche degli ovini quali la lingua blu, costituisce la causa principale di perdite economiche degli allevamenti zootecnici della Sardegna. Ora, nelle campagne del centro Sardegna, alle malattie endemiche si sono aggiunte anche le cavallette che, puntualmente da tre anni a questa parte, distruggono i foraggi e le coltivazioni. A danno, insomma, si aggiunge danno.

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