La Nuova Sardegna

Nuoro

borore 

Parlare con gli anziani della struttura protetta diventa un’impresa

BORORE. Le linee telefoniche non sempre funzionano alla perfezione e mettersi in contatto con gli ospiti della casa protetta in località “Sa coa e’ sa mela”, tra Borore e Macomer, diventa un’impresa....

10 maggio 2021
1 MINUTI DI LETTURA





BORORE. Le linee telefoniche non sempre funzionano alla perfezione e mettersi in contatto con gli ospiti della casa protetta in località “Sa coa e’ sa mela”, tra Borore e Macomer, diventa un’impresa. «Non abbiamo la possibilità di parlare con i nostri anziani – denuncia Anna Maria Cossu, figlia di un’anziana ospite della struttura –. Mamma che ha 83 anni, è lucida ma ha problemi di deambulazione, ha il suo cellulare ma la linea telefonica funziona a singhiozzo. Rimaniamo settimane senza sentirla. Oggi (ieri per chi legge ndr) l’ho chiamata per poterle fare gli auguri per la Festa della mamma, e visto che al suo telefono non ha risposto, dopo vari tentativi sono riuscita a contattare la struttura. Dall’altra parte del cavo, però – aggiunge la donna – l’operatore che ha risposto forse avrebbe gradito non essere disturbato, vista la reazione nervosa che gli ha suscitato la richiesta di poter parlare con mia madre. È impensabile che i nostri anziani non possano avere contratti frequenti con le famiglie. Per via del Covid si trovano in un’eterna “zona rossa”. Non vedo mia mamma da agosto – conclude Anna Maria Cossu – e sentirla ogni 10 giorni, quando va bene, mi sembra davvero inaccettabile».

In Primo Piano
Il funerale

«Il nostro Stefano torna a casa»: all’ippodromo di Sassari la camera ardente per il giovane fantino

Le nostre iniziative