La Nuova Sardegna

Nuoro

«Così orientavano la politica»

di Enrico Carta
«Così orientavano la politica»

Processo Sindacopoli. Gli inquirenti: «Nei file dei computer i gruppi di lavoro per spartirsi gli incarichi»

13 maggio 2021
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ORISTANO. La politica dovrebbe stare al di sopra di tutto, invece a guidare le danze era “La Squadra”. Secondo la procura di Oristano, competente per territorio in tutti i Comuni del Nuorese in cui donne e uomini dell’ingegnere desulese Salvatore Paolo Pinna e coinvolti nell’inchiesta Sindacopoli, si sarebbero spartiti gli appalti di progettazione attraverso una commistione continua, succedeva l’esatto contrario. Tanto è vero che, all’inizio del 2014, nel momento in cui Ugo Cappellacci perde le elezioni regionali e Francesco Pigliaru è pronto a subentrargli alla guida della Regione, gli indagati intercettati si confrontano. Salvatore Paolo Pinna, considerato dal pubblico ministero Armando Mammone il vertice del presunto sistema corruttivo, si chiede se gli assessori possano ancora prendere decisioni di un certo peso nei venti giorni in cui resteranno ancora in carica – nessuno di loro è mai stato sfiorato dall’indagine, ma venivano visti dalla Squadra come le persone su cui fare pressione per indirizzare i finanziamenti –.

In quello scorcio di 2014, a preoccupare i quindici indagati collegati al filone d’inchiesta della procura di Oristano, sono soprattutto i bandi per la progettazione di impianti eolici, tanto che nelle intercettazioni si sente lo stesso Salvatore Pinna: «Ho parlato con Alessandra Zedda (in quel periodo assessora regionale all’Industria, ndr)». Come poi vada a finire non si sa, ma è il segnale che la capacità della Squadra di insinuarsi dentro le maglie della politica era assai notevole. Del resto, parlando del rifacimento della pavimentazione del centro storico di Ortueri, in un dialogo con Pietro Crobu, il vicesindaco del paese nel 2014 e oggi imputato, lo stesso Pinna dice: «Non hanno capito che qui comandiamo noi». Licenza che poi si prende anche con l’allora sindaco Salvatore Casula, a sua volta imputato a Oristano, a proposito delle opposizioni fatte al progetto dalla responsabile dell’ufficio tecnico comunale Laura Carta: «Glielo devi dire, le devi dire: o fai la proposta migliorativa o ti tolgo l’incarico».

Mentre le incursioni nell’attività politica vanno avanti, La Squadra, come è emerso dal resoconto sulle indagini fatto due giorni fa in udienza dal tenente dei carabinieri Giovanni Maria Seu, seguiva la propria strada. Nei computer e nei dialoghi ci sono le tracce dei strettissimi rapporti tra i vari componenti. Ci sono, ad esempio, file in cui si parla di compensazione per le distribuzioni degli onorari tra l’ingegnere di Belvì Gian Paolo Porcu, Salvatore Crobu e sempre Salvatore Pinna. Quest’ultimo, intercettato, chiarisce tutto: «Quando Gian Paolo incassa, lo devi braccare se no non escono soldi da lui». A quel punto, secondo la procura, riescono a far ritardare il pagamento della sua parcella. Questo dimostrerebbe come tra i vari professionisti ci fosse un accordo per spartirsi sia gli incarichi che i proventi.

C’è anche chi di lavoro ne vedeva raramente, ma sapeva a chi fare le proprie rimostranze. Anche questo lo si capirebbe da un dialogo intercettato in cui si dice: «E se lo diamo ad Andrea (l’incarico, ndr)? Si sta lamentando perché gli abbiamo dato pochi soldini... In modo che gli facciamo capire come funziona la cosa». I Comuni in cui i presunti componenti della Squadra ricoprivano anche incarichi pubblici avevano adottato un sistema molto semplice per evitare ogni problema. L’esempio è un bando di gara a Belvì in cui vengono invitati vari professionisti, tutti però gravitano nell’orbita della Essepi Engeneering o della Edilogica, le due ditte riconducibili a Salvatore Pinna e all’ingegnere di Irgoli Francesco Chessa. E lo stesso sarebbe accaduto ripetutamente a Sorgono, Ortueri, Gadoni, Teti, Aritzo, Austis. Non sarebbe quindi un caso se, nei file recuperati una volta sequestrati i computer, i professionisti della Squadra erano divisi per gruppi a cui venivano associati i paesi per cui dovevano essere invitati a presentare i progetti da finanziare, con i documenti che dalle amministrazioni transitavano prima di tutto sul pc di Pinna.

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