La Nuova Sardegna

Nuoro

Medicina di base, Succu incalza la dirigenza Assl

di Alessandra Porcu
Medicina di base, Succu incalza la dirigenza Assl

Macomer. Il sindaco chiede un incontro urgente per i malati senza assistenza «Tre dottori andati in pensione non sono stati sostituiti, dramma per gli anziani» 

25 maggio 2021
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MACOMER. È necessario un incontro urgente tra i medici di famiglia, il direttore del Distretto sanitario di Macomer, Maria Giovanna Porcu, e il commissario straordinario della Assl di Nuoro, Gesuina Cherchi. A chiederlo, ieri attraverso un comunicato ufficiale, è stato Antonio Succu, sindaco della città del Marghine. «Sono qui a rappresentare la situazione di grave disagio che centinaia di miei concittadini – recita la missiva –, vivono da quando tre dottori sono andati in pensione. Uno dei sostituti ha scelto una strada diversa, lasciando vacante l’incarico. Per un altro non si riesce a trovare qualcuno che possa occupare il suo posto, nemmeno in modo provvisorio».

Problematiche note da tempo, che stanno avendo serie ripercussioni sulla quotidianità dei cittadini. «Specie se anziani – sottolinea la nota –, e se si pensa che, da un giorno all’altro, si sono ritrovati senza medico di base. Senza quei farmaci indispensabili, spesso salvavita, e senza più il supporto sanitario su cui avevano potuto contare per anni. A complicare la questione ci sono i rischi legati all’emergenza Covid. Ritengo pertanto urgente convocare una riunione alla quale dovrebbero essere presenti anche i responsabili del servizio Cure primarie del Distretto macomerese, Antonello Sechi, e della Assl barbaricina, Angelo Canu. Loro è la competenza sulla medicina generale».

Nel corso del faccia a faccia, il sindaco Succu chiederà un cambio di strategia. «Bisogna ragionare su un nuovo modello di sanità di base, già in vigore da altre parti. Parliamo delle case della salute o comunque di strutture in cui sia possibile l’aggregazione dei medici generici. Punti di condivisione più ampi, a cominciare dagli spazi operativi e dalla maggiore e tempestiva disponibilità degli specialisti ambulatoriali e dei servizi diagnostici».

In questo caso il riferimento, voluto, è alla radiologia ma soprattutto al laboratorio di analisi che, precisa il primo cittadino, «allo stato attuale versa in un condizioni pietose».

Nel modello auspicato rivestirebbe un ruolo di rilievo la figura dell’infermiere, anche di famiglia se possibile. Non sostitutivo del medico ma a supporto. Lo scenario prospettato, ben diverso da quello attuale, potrebbe imprimere una svolta alla medicina territoriale martoriata dalla carenza dei camici bianchi. «La Assl di Nuoro ha chiesto a quelli in servizio di portare il massimale a 1800 pazienti ma, per non lasciare nessuno fuori, bisognerebbe innalzarlo a 2000. È chiaro – conclude Antonio Succu –, che un carico di questo tipo, difficile da sostenere, può essere solo temporaneo. Bisognerà poi capire quando la Regione pubblicherà le sedi vacanti a tempo indeterminato. Incarichi, forse, più appetibili rispetto alle sostituzioni temporanee».

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