La Nuova Sardegna

Nuoro

Tortolì, Paola lotta ancora per la vita

Giusy Ferreli
Tortolì, Paola lotta ancora per la vita

La donna resta in Rianimazione a un mese dall’aggressione in cui morì il figlio Mirko

12 giugno 2021
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LANUSEI. Da un mese, Paola Piras si aggrappa disperatamente alla vita nel letto della terapia intensiva dell’ospedale di Lanusei, dove è stata scagliata dalla furia omicida di un uomo che diceva di amarla e che le ha sottratto il bene più prezioso: la vita di suo figlio Mirko. La donna non si è mai risvegliata. Qualche giorno fa è stata sottoposta ad un altro intervento, il terzo, per contrastare la diffusione di un ascesso al pancreas, esito devastante di una delle 18 coltellate che il suo ex compagno, il 29enne operaio pachistano Masih Shahid, le ha inferto all’alba del 11 maggio quando è stata aggredita nella sua camera da letto al terzo piano della palazzina di via Monsignor Virgilio a Tortoli.

Non si è mai ripresa Paola, viene tenuta in coma farmacologico dall’équipe di rianimatori del Nostra Signora della Mercede che la tengono sotto costante monitoraggio. La settimana scorsa, fiduciosi nei flebili segni miglioramento che facevano ben sperare, hanno cercato di risvegliarla dal coma indotto ma non è stato possibile portare a termine la procedura. Le sue condizioni, che sembravano stabili seppure gravi, si sono aggravate a causa dell’infezione tanto da indurre gli specialisti ad intervenire per la terza volta.

Superata anche quest’operazione, Paola, in quel letto, rimane sospesa tra la vita e la morte, forse ignara di quanto accaduto al suo ragazzo che cercava di difenderla dall’aggressione, ma non si arrende. E tutto il paese, ad un mese da quell’alba insanguinata, ancora prega per lei. Lo fa il sindaco Massimo Cannas che ieri, a nome dell’amministrazione comunale, ha voluto ricordare l’omicidio del 20enne. «La tragica scomparsa del nostro Mirko Farci nel gesto eroico di difendere la mamma, è una ferita aperta nella nostra comunità», dice Cannas che rivolge un pensiero accorato a sua madre.

«Siamo tutti in attesa, nella speranza di ricevere presto notizie confortanti sullo stato di salute di Paola Piras che si trova ancora in prognosi riservata», prosegue il sindaco che ribadisce la volontà dell'intero consiglio comunale di collaborare con la famiglia, primo tra tutti il fratello Lorenzo che dopo le tante donazioni arrivate grazie alla sottoscrizione di Diocesi e Comune aveva dichiarato di voler utilizzare questi soldi per avere giustizia e per onorare il ricordo di Mirko, e la cittadinanza per tenere viva la memoria del ragazzo con una serie di iniziative.

«Fra queste – dice ancora il primo cittadino tortoliese – ci sarà l'intitolazione di un bene pubblico della nostra cittadina e la promoziona di iniziative a lungo termine di formazione sociale e culturale in sua memoria ma anche proposte di riforma normativa per contrastare la violenza di genere». Prega la comunità di Tortolì che questo pomeriggio, alle 19, si ritroverà, ancora una volta dopo i funerali, nella chiesa di San Giuseppe per la messa in suffragio di Mirko Farci.

Un mese è passato da questo tragico fatto di sangue e, mentre Paola si trova ancora in ospedale, l’aggressore (che ha ammesso di aver accoltellato il ragazzo ma sostiene di averlo fatto per difen dersi) si trova nel carcere di Uta in attesa di sapere se la Procura di Lanusei – la titolare dell’inchiesta è la pm Giovanna Morra – deciderà di chiedere il giudizio immediato. Elementi importanti per definire il quadro probatorio a carico del giovane pachistano arriveranno dagli esiti che gli specialisti del Ris hanno eseguito nella scena del crimine e sui vestiti sporchi di sangue di Masih Shahid e dalla perizia informatica che il magistrato ha disposto sui telefonini e i computer delle vittime e dell'aggressore. I risultati arriveranno non prima della fine del mese.

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